Toronto – Milwaukee, le pagelle: Giannis stratosferico, ma i Bucks sono corti. Bene DeRozan e Ibaka, Powell il jolly per Casey

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Toronto Raptors

DeMar DeRozan 7,5: è stato lui il punto di riferimento nella metà campo offensive per questi Raptors: i 23,5 punti di media lo attestano, ma questo era quello che ci si aspettava. La costanza è da sempre una sua pecca, vedi gara 1 (7/21 al tiro, ma 13/14 ai liberi) e soprattutto gara 3 (8 punti, 0/8 dal campo in 31 minuti), ma in questa serie è riuscito a tirare tutto sommato con buone percentuali (più del 50% nelle partite vinte). Fanno ben sperare i discreti risultati difensivi, nonostante lacune pesanti, ottenuti in gara 4 e gara 6, con DeRozan che ha chiuso rispettivamente con 4 e 5 palle recuperate.

Serge Ibaka 7: Ujiri lo prese per aumentare la qualità difensiva della sua squadra ed i risultati si sono visti: Ibaka è un intimidatore di primo livello (2.3 stoppate a partita), gioca molto sull’intensità e sulla fisicità, trascinando con sé i compagni di squadra. In attacco alti e bassi (gara 3: 3/8 e gara 6: 2/7), ma quando la squadra riesce a servirlo con continuità può essere determinante, come in gara 1 (19 punti e 14 rimbalzi) e in gara 5 (19 punti, 8/10).

Kyle Lowry 6,5: ha cominciato la serie nel peggiore dei modi, tirando 2/11 dal campo e 0/6 da tre in gara 1. La risposta non si è fatta attendere molto: nella partita successiva 22 punti, 5 assist e 4 rimbalzi. L’impressione è quella che Lowry non abbia ancora recuperato dai dolori alla schiena che lo hanno tenuto fermo quest’anno (22 partite saltate), ma nei parziali vincenti ha sempre dato il suo contributo, con qualche canestro dall’arco (nonostante un bruttissimo calo al 28,1% da tre) o servendo i compagni (10 assist in gara 5). Lowry è lontano dalla forma migliore, ma c’è bisogno di un salto di qualità nel prossimo turno.

Jonas Valanciunas 5,5: forse è stata solo una questione di accoppiamenti, ma di sicuro non è passata in osservata la decisione di coach Casey: in gara 4 Valanciunas è stato “panchinato”, con la serie sul 2-1 per i Bucks (9/24 dal campo fino a quel momento). Proprio in quella gara 4 il centro lituano termina con un perfetto 5/5 al tiro, tenendo buone percentuali anche nella partita successiva (3/5), ma il minutaggio è andato a diminuire (appena 17 minuti in gara 6). Sarà solo perché Casey ha voluto giocare “piccolo” e gli ha tolto di conseguenza diversi minuti (-7,7 punti su 100 possessi con lui in campo), ma l’apporto in questa serie non è stato affatto positivo.

DeMarre Carroll 5: non una prova convincente, nonostante Casey lo abbia preferito in campo, da finto “4” per giocare piccolo, panchinando così Valanciunas. Regala ancora a tratti buone prestazioni difensive, ma è troppo poco continuo e in attacco litiga con il ferro (1/4 in gara 3 e 1/6 in gara 4). Le cifre messe insieme di punti, rimbalzi e assist al momento sono le più basse degli ultimi quattro anni e serve almeno ritrovi confidenza dall’arco (35%), perché altrimenti rimane poco dell’ottimo “3&D” di 2 anni fa.

Norman Powell 7: si è rivelato il giocatore più determinante dei suoi Raptors nel corso della serie, nonostante in gara 2 non sia nemmeno sceso in campo. Nella sconfitta di gara 3 esce dalla panchina e ne mette 12 (in 15 minuti): da qui in poi partirà titolare, con una gara 5 da 25 punti, 4 assist, 4 rimbalzi e 3 recuperate (8/11 dal campo). Mantiene percentuali ECCEZIONALI dall’arco (10/11) e nel quintetto piccolo diventa il jolly che mette in crisi la difesa di Kidd (33 minuti di media nelle ultime 3 partite). Molto bravo a farsi trovare pronto per portare forze fresche e per dare fiato agli estern,i in evidente crisi in questa serie.

Corey Joseph 4,5: Per diverso tempo nel corso della stagione, i Raptors sono stati una delle migliori panchine della nba e Joseph è uno dei punti di riferimento delle seconde linee. Possiamo tranquillamente dire che nella serie con i Bucks è stato uno dei peggiori: appena 5.2 punti di media e un pessimo 35,5% dal campo. Si salva in gara 2 (11 punti, 3/4 da tre) e in gara 2 (10 punti, 4/8 dal campo), ma sono prestazioni che rimangono deludenti, considerando anche le difficoltà di Lowry: poteva guadagnare diversi minuti e non si è fatto trovare pronto.

Patrick Patterson 5: Discorso analogo a quello fatto per Joseph: tira molto male (33,3%) e soprattutto ha sofferto a rimbalzo contro i lunghi (appena 2.3 rimbalzi in 20 minuti di media). Né carne né pesce, questo è stato Patterson in queste 6 partite: in gara 6 ha raddrizzato il tiro (7 punti, 5 rimbalzi e 2 assist) e con Valanciunas fatto accomodare in panchina i suoi minuti sono aumentati, ma ci si aspetta un altro tipo di impatto anche da lui.

PJ Tucker 6: si aggiunge anche lui alla lista dei pessimi tiratori della squadra con appena il 25% dal campo e 3/13 da tre punti (in 6 partite). Merita però la sufficienza grazie allo straordinario impatto difensivo, su Middleton e Giannis in particolare: cuore, grinta e gioco fisico: molto bene nell’1vs1 e negli aiuti dal lato debole.

Delon Wright 5,5: buttato a sorpresa nella mischia, in gara 3 chiude con 13 punti e 6 rimbalzi, tirando 2/3 dall’arco in 27 minuti. Per il resto poco e niente: gioca molto bene i pochi minuti concessi in gara 6 (4 punti, 1 assist e 1 rimbalzo in appena 6 minuti).

Poeltl, VanVleet, Nogueira  s.v.

Coach Dwayne Casey 6: ha passato il turno, bisogna dargliene atto. Ha rischiato però seriamente di farsi rifilare un upset al primo turno, contro una squadra che ruotava al massimo in 8 e questa non è la prima volta. Ha pescato (comunque tardi) un jolly decisivo come Powell, ma soprattutto ha avuto la lucidità di panchinare Valanciunas, così da poterlo accoppiare con Monroe nella second unit: poteva probabilmente correre meno rischi e controllare con più facilità la serie considerata la profondità della panchina dei Raptors, ma adesso bisogna prendere quanto di buono è stato fatto per prepararsi al meglio contro i riposatissimi Cavaliers.

 

Milwaukee Bucks

Giannis Antetokounmpo 8: l’ho visto fare a spallate con Valanciunas sotto canestro, l’ho visto marcare DeRozan e Lowry sul perimetro, l’ho visto contestare i rimbalzi a Ibaka: 24.8 punti, 9.5 rimbalzi, 4 assist, 2.2 rubate e 1.7 stoppate di media in 40 minuti di gioco. Il simbolo di questa squadra, migliorato ancora una volta nelle selezione dei tiri (53,6%) e che dall’arco non sarà ancora temibile, ma sta iniziando ad allargare il suo raggio (solo 10 tentativi in tutta la serie, di cui 4 mandati a segno). Ha affinato le letture del gioco sia nella metà campo offensiva, sia in quella difensiva e ha tenuto testa a gente che a questi livelli è ormai abituata a giocare da anni come Ibaka, Lowry e DeRozan. Il tutto a 22 anni, alla sua quarta stagione nba e alla sua seconda apparizione ai playoff: di più onestamente non mi sembrava giusto chiedergli.

Khris Middleton 7,5: guardandolo giocare la prima valutazione è stata che Middleton è il tipo di giocatore che ti cambia una squadra: pulito, ma i sopra le righe, non forza mai, non sbaglia nemmeno una decisione. Nonostante sia rientrato appena a fine Marzo, si è inserito perfettamente nel sistema dei Bucks, dimostrandosi ancora una volta oltre che un fantastico jolly “tuttofare” (4.7 rimbalzi e 5.3 assist) un eccellente difensore (2 rubate di media) su CHIUNQUE. In attacco è ancora lontano dalla forma migliore, ma sfodera due gare consecutive da 20 punti (gara 2 e 3) e anche quando il tiro non entra riesce sempre a dimostrarsi indispensabile per i suoi.

Greg Monroe 6,5: una stagione a dir poco altalenante, ma ai playoff è riuscito a farsi trovare pronto. In gara 1 rovina i piani alle seconde linee dei Raptors (14 punti e 15 rimbalzi) e chiude la serie come terzo miglior realizzatore tra i suoi (solo in gara 6 non raggiunge la doppia cifra per punti). Casey lo limita accoppiandolo con Valanciunas, non tanto in attacco quanto in difesa, dopo il vantaggio di 2-1 per i Bucks: ha tirato comunque bene (52,9%), dimostrando netti miglioramenti nella selezione al tiro e portando dalla panchina un impatto determinante nelle due vittorie.

Malcom Brogdon 7: alla sua prima stagione tra i professionisti, Brogdon ha dimostrato una solidità e un controllo del gioco fuori da ogni logica per un rookie. Ha chiuso la serie giocando 30 minuti di media e facendo registrare 9 punti, 4.3 rimbalzi e 3.5 assist, tirando un ottimo 47,6% da tre. E’ soprattutto in difesa dove però ha convinto anche i più scettici, grazie alla mobilità di piedi abbinata a un buon fisico, che hanno messo in difficoltà spesso Lowry.

 

Thon Maker 6: anche lui alla sua prima stagione nba, anche lui buttato nella mischia da Kidd, con la differenza che Maker ha dovuto lavorare parecchio nel corso della stagione per guadagnarsi spazio. Una serie di sacrifici, perché in difesa ha dovuto tenere sia Valanciunas che Ibaka, dimostrando di essere un buon centro verticale (1.8 stoppate a partita, 5 in gara 6) e dinamico. In attacco ancora tanti errori (38,7% dal campo) e poche frecce nella sua faretra, ma i presupposti per un discreto centro difensivo ci sono tutti.

Matthew Dellavedova 6: uno dei leader emotivi in campo, molto bene in difesa, soprattutto in coppia con Brogdon. Importante il suo contributo nella vittoria in gara 3 con 10 punti in uscita dalla panchina: la solita personalità, forse qualche incertezza in attacco, ma in campo ha sempre portato energia positiva e spirito di sacrificio.

Michael Beasley 5: si guadagna (non si sa per quale motivo) la fiducia di Kidd in gara 3, dando una grossa mano all’attacco dei Bucks: 13 punti e 5/9 dal campo, ma anche 5 falli in 20 minuti. La partita successiva tira 2/9 e viene fatto accomodare in panchina: giocherà 7 minuti in gara 5 (come in gara 1) e non vedrà il campo nell’ultima partita (come in gara 2).

Jason Terry 5: Kidd gli concede qualche minuto in tutta la serie, forse anche troppi come in gara 3 (0/4 in 18 minuti). Chiude gara 6 con 8 punti e 2/4 dall’arco, ma fino a quel momento aveva tirato 0/6 e considerato che in difesa non lo si può proprio vedere, il suo contributo non può che considerarsi insufficiente.

Mirza Teletovic 4,5: gioca 29 minuti in 3 partite: in gara 1 e 2 non manda a referto nemmeno un canestro, mentre in gara 5 mette a segno una tripla. Poteva essere un’arma in uscita dalla panchina grazie alla sua pericolosità dall’arco dei tre punti, ma bisogna anche segnare qualche volta.

Henson, Vaughn, Hawes  s.v.

Coach Jason Kidd 6,5: quanti meriti possa avere Kidd o quanti demeriti Casey non lo so (per me è la seconda), resta il fatto che Jasone si è portato per due volte in vantaggio nella serie con una rotazione ridotta al massimo a 8 giocatori, indovinando però di mettere tra i titolari due rookie che hanno avuto sicuramente un impatto più che positivo. Poteva fare qualche aggiustamento a serie in corso? Si. Poteva vincere la serie? Non credo, però per 6 partite ha dato del filo da torcere a una squadra profonda come i Raptors e il futuro è ancora tutto dalla loro parte.

Giovanni Aiello

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