Troppe feste dietro la trade di James Harden da OKC ai Rockets nel 2012?

NBA News

Tra le domande a cui nessuno troverà mai risposta in tema di NBA, possiamo annoverarne alcune particolarmente interessanti: cosa sarebbe successo se alle Finals si fossero incontrati Lebron James e Kobe Bryant? Cosa sarebbe diventato Tracy McGrady senza infortuni? Dove sarebbero arrivati gli Oklahoma City Thuder se, nel 2012, avessero scelto di scambiare Serge Ibaka e non James Harden?

Quei Thunder avevano appena raggiunto le Finals, perdendo contro i Miami Heat 4-1. Il trio formato dal Barba, Kevin Durant e Russell Westbrook era senza dubbio, in ottica futura, il più temibile della Lega. Harden era “relegato” al ruolo di Sesto Uomo sotto Scott Brooks, stava entrando nell’ultimo anno del proprio contratto da rookie e non aveva performato adeguatamente in Finale. Queste sono sembrate le motivazioni alla base della scelta dei Thunder, prima dell’inizio della stagione 2012-13, di scambiare Harden agli Houston Rockets per un pacchetto includente, principalmente, Kevin Martin. In realtà potrebbe esserci un fattore in più, spiegato da Steve Kyler di Basketball Insiders:

E’ stato molto di più una decisione riguardante James e la sua mentalità. Ora lo potete vedere a Houston, è quello di cui i Thunder erano preoccupati, e se andate indietro con la memoria alle Finals di quell’anno, potrete ricordare che Harden fu un fantasma in quella serie. Mentre giocavano a Miami, girava voce che facesse tardi la notte.

Le cifre del Barba di quelle Finals recitano 12.4 punti di media col 37% al tiro, molto inferiori a quelle stagionali (19.3 punti e il 49%). Che sia stata la ragione principale oppure no, la vita extra-cestistica di Harden è un aspetto da non sottovalutare quando si parla della decisione dei Thunder di privarsene, rinnovando al suo posto Ibaka.

Francesco Manzi

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