Coach of the year Serie A: i migliori allenatori del nostro campionato secondo BasketUniverso

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Coach of the year secondo Alessandro Saraceno: Vincenzo Esposito

Pistoia ancora ai playoff con uno dei budget più bassi della Seria: di chi è il merito? Ma naturalmente di quel genio di Vincenzino Esposito. Il casertano ha dimostrato anche quest’anno tutta la sua bravura, portando per la seconda stagione di fila ai playoff la The Flexx, facendola addirittura arrivare settima, evitando così lo scontro con Milano, anche se la sfida con la Reyer Venezia non sarà affatto una formalità, anzi. Quest’anno, a mio modo di vedere, “El Diablo” è riuscito a fare anche meglio dell’anno passato perché, nonostante gli abbiano cambiato mezzo roster, ha saputo ripetersi, e sappiamo quanto sia difficile farlo. In questa stagione sportiva è riuscito a rivitalizzare, nel vero senso della parola, Andrea Crosariol, che era partito come uno dei prospetti più interessanti del nostro basket, ma poi si era perso nei meandri della Serie A, finendo a giocare a Reggio Calabria in A2 la scorsa annata.
L’italiano è stato solo uno delle vittorie di Esposito perché il coach pistoiese ha saputo sfruttare benissimo l’arma Nathan Boothe, anche se qui i meriti vanno anche al GM, il quale ha saputo trovare un centro di tutto rispetto e che rispecchiasse le caratteristiche di Alex Kirk, con però un po’ meno tiro dalla lunghissima distanza.
Ora ai playoff sarà dura per Esposito e la sua banda ma al PalaCarrara nulla è impossibile, soprattutto con un Michael Jenkins in più, il quale probabilmente avrà anche un po’ di spirito di rivalsa, visto che Venezia ha preferito “snobbarlo” a stagione in corso, puntando su altri giocatori.

Secondo posto: Walter De Raffaele
Terzo posto: Stefano Sacripanti

Coach of the year secondo Mattia Moretti: Walter De Raffaele

La scelta di De Raffaele è frutto delle valutazione di fattori molteplici. Prima di tutto è la sua prima stagione completa a Venezia da capo allenatore (lo scorso anno subentrò a Recalcati dopo la quinta giornata di ritorno). Se già nella scorsa stagione aveva fatto vedere ottime cose (squadra portata dal nono posto al quinto nelle ultime dieci giornate disponibili), quest’anno ha fatto ancora meglio. Il secondo posto, a soli quattro punti da Milano, è una grandissima soddisfazione. Soprattutto se si tiene conto che se già lo scorso anno i lagunari erano in difficoltà, in questa stagione più di uno non li dava in lotta per i primissimi posti. Va aggiunto tra l’altro che De Raffaele si è dimostrato subito in grado di sopportare le pressioni e le esigenze di una piazza importante nel ruolo di head coach, con l’ultima esperienza che risale alla stagione 2005-2006 alla guida della Viola Reggio Calabria. Le statistiche parlano poi di una squadra quinta per punti segnati a partita (81.6) e terza per assist (17.1), a fronte di una delle migliori per quanto riguarda le palle perse a partita (14). Ci troviamo dinnanzi ad una squadra che riesce quindi a giocare facendo girare il pallone (lo confermano anche le ottime percentuali da tre), ma effettuando quasi sempre passaggi puliti, senza strafare. Anche difensivamente la Reyer ha giocato un’ottima annata, mantenendo una buona media per quanto riguarda sia i punti concessi agli avversari (77.7) che per le palle recuperate (7.5). Un team dunque compatto ed equilibrato, grazie al lavoro di un allenatore che meriterebbe senza ombra di dubbio il premio.

Secondo Posto: Vincenzo Esposito
Terzo Posto: Stefano Sacripanti

Coach of the year secondo Bernardo Cianfrocca: Gennaro Di Carlo

La prevedibile flessione nel girone di ritorno e l’ultimo posto per i playoff conquistato “solo” sul filo di lana non possono assolutamente inficiare il lavoro di Gennaro Di Carlo sulla panchina dell’Orlandina. Anzi, lo rafforzano, perché il coach ha avuto la straordinaria capacità di mantenere unita la sua truppa anche nelle difficoltà di fine stagione. Difficoltà legittime, dato il complesso calendario e l’impossibilità di avere sempre l’identico roster al completo dalla prima all’ultima giornata della stagione. Se Sindoni si è giustamente preso il premio di miglior GM del campionato, non si può negare come ne sia in parte debitore al suo allenatore, determinante nel valorizzarne le scoperte sul mercato. Trovato subito un grande assetto con Fitipaldo come fulcro, Di Carlo non si è fasciato la testa dopo la sua partenza per Istanbul e ha creato un nuovo progetto tecnico funzionale, dove nemmeno la partenza di Perl e i vari problemi fisici di Archie, Nicevic, Berzins e, in ultimo, Stojanovic, hanno pesato in maniera decisiva. Ogni tassello messo a disposizione dalla società è stato integrato da subito sul parquet: Diener è stato rigenerato dopo un paio di stagioni buie e il mix di esperienza e gioventù sfrontata è stato ben shakerato. La trasferta di post season milanese è il meritato premio per chi ha dalla sua la forza delle idee e il coraggio di non fare mai il passo più lungo della gamba.

Secondo posto: Walter De Raffaele
Terzo posto: Vincenzo Esposito

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