Filloy fa esultare Venezia, Avellino ko e serie sul 2-2

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Sidigas Avellino 73- Umana Reyer Venezia 74
(17-22, 13-18, 22-16, 12-19)

La Reyer Venezia passa meritatamente al Pala Del Mauro e riporta in parità la splendida serie contro Avellino. I lagunari, infatti, conducono per larghi tratti ma vengono riagganciati più di una volta dai padroni di casa, arrivando così in volata; nel finale è decisivo Filloy che sigla il canestro della vittoria (video sotto).

La gara

Bramos

Ad iniziare meglio è Venezia ma Avellino si rimette subito in carreggiata con un paio di giocate di Ragland che spingono De Raffaele al timeout sul -4. Al rientro in campo l’Umana alza la pressione difensiva e produce un break di 13-2 avviato da Bramos, proseguito da Filloy e chiuso da Tonut per il 17-22 con cui si va al primo riposo. Poche realizzazioni in avvio di secondo periodo, ne approfittano comunque gli ospiti che toccano anche il +10, Zerini e Fesenko sbloccano la Sidigas ma all’intervallo il gap rimane immutato (30-40). La gara continua a vivere di strappi: Venezia, dopo aver toccato il +13 a inizio ripresa, vede i campani tornare sotto grazie ai liberi di Ragland e una bomba di Logan per il -3. Ejim e McGee ridanno fiato all’Umana, Avellino risponde con un 7-0 ma all’ultimo riposo sono comunque i veneti a condurre (52-56). La parità però arriva nelle prime battute dell’ultimo frazione, poi la Scandone passa addirittura avanti con Thomas ma Peric rimette subito le cose a posto per gli ospiti. Giocate di spessore da una parte e dall’altra per mantenere il match in equilibrio, Bramos e McGee provano a piazzare l’allungo decisivo colpendo dall’arco ma la squadra di casa non muore mai e torna a -2 con la tripla frontale di Leunen a 1’ dal termine. Nell’azione successiva Peric non concretizza, poi Fesenko dal post basso impatta nuovamente ma ci pensa Filloy a sparigliare la gara con una penetrazione vincente. L’ultimo tentativo di Avellino, infatti, non è gestito al meglio da Ragland e consente a Venezia di pareggiare la serie.

La chiave del match.

McGee

La panchina veneziana ha consentito a De Raffaele di trovare molte più alternative rispetto a quanto non abbia potuto fare Sacripanti. Al di là del mero dato numerico (11-27 il computo dei punti messi a segno) Green, Randolph e Cusin non sono riusciti a dare il loro contributo offensivo mentre McGee, Tonut e Ejim hanno permesso alla Reyer di variare il proprio gioco in diverse occasioni. I subentranti aiutano moltissimo a sopperire alle prove negative di Stone e Haynes, non a casa è proprio un giocatore della panchina (Filloy) il match winner.

Migliori

Avellino: Maarten Leunen. Classe ed efficacia senza tempo: non sbaglia mai una scelta, è freddissimo nei momenti più importanti ed ha un’intelligenza cestistica che (soprattutto nei playoff) conta più della carta d’identità.
Venezia: Michael Bramos. Il tempo che impiega per ricevere (o arrestarsi) e tirare è di per sé poesia ma quando riesce a rimanere presente lungo tutto l’arco della gara è un giocatore che fa tanta differenza.

Peggiori

Avellino: Marques Green. Prova senza infamia e senza lode, in partite del genere da uno come lui ci si aspetta sempre qualcosa di speciale.
Venezia: MarQuez Haynes. Non è la sua serata: spesso fuori ritmo, quasi mai un pericolo per la difesa avellinese.

Tabellini

Avellino: Zerini 2, Ragland 17, Green 2, Logan 14, Esposito n.e., Leunen 14, Cusin 5, Severini, Randolph 2, Fesenko 12, Thomas 5, Parlato n.e. Coach: Sacripanti.
Venezia: Haynes 5, Ejim 8, Peric 10, Stone 3, Bramos 15, Tonut 8, Ambrosin n.e., Filloy 9, Ress 1, Batista 6, Viggiano n.e., McGee 10. Coach: De Raffaele.

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