Il playmaker dell’Umana Reyer Julyan Stone in vista della Finale Scudetto con la Dolomiti Energia Trentino. Sabato 10 giugno ore 21.15 Gara1 al Taliercio (sold out), diretta tv su Rai Sport e Sky Sport.
Giocare la Finale Scudetto è una grande emozione, ora però conta solo Gara1 e dovremo essere pronti a scendere in campo con una grande determinazione e voglia. Dovremo mettere in campo la stessa energia ed intensità della semifinale, la grinta che abbiamo messo in campo contro il talento di Avellino è la base da cui ripartire in questa storica finale. Trento gioca un’ottima pallacanestro basata su energia, difesa ed atletismo ed il nostro approccio fisico e mentale sarà determinante. Hanno un gioco corale che permette loro di avere sempre un protagonista diverso, per questo sarà importante essere tutti sulla stessa pagina e giocare la nostra pallacanestro. Non credo che ci sia una favorita, entrambe sono grandi squadre: stiamo parlando della finale scudetto! Iniziando la serie in casa vogliamo sfruttare l’energia, l’elettricità e la carica del nostro pubblico: l’accoglienza che ci hanno riservato all’aeroporto al nostro ritorno da Avellino è stata fantastica e ci ha dato ancora più forza per preparare la finale.
Così coach De Raffaele sulla finale tra Umana e Dolomiti Energia.
Arriviamo a questo ultimo atto, la finale, incontrando Trento, che meritatamente ha raggiunto la finale scudetto. Una squadra per noi completamente diversa dalla semifinale con Avellino. Una squadra che si è compattata e ha reclutato energie fisiche e tecniche dopo gli infortuni che ha subito, mostrando quello che è il suo lato e la forza maggiore, ovvero questa incredibile energia, questa capacità di modularsi durante la partita, con quintetti anche molto molto bassi, però sempre molto energici, sempre molto atletici e con una difesa che non a caso è la migliore del campionato, per poi sviluppare quelle che sono le sue caratteristiche in campo aperto, nel cercare soluzioni anche nei primi otto secondi e sfruttando quella che è l’atipicità dei suoi lunghi o mezzi lunghi, come possono essere Sutton o Gomes e Shields, che si muovono in due ruoli diversi. Una squadra che ha mostrato una bellissima pallacanestro adattandosi molto agli avversari che ha incontrato, sia Sassari che Milano. E quindi innanzitutto è una finale scudetto e di per sé sarà una serie difficilissima e in più giochiamo contro una grande squadra. Credo che l’errore più grande che si possa pensare, ma noi non lo pensiamo assolutamente, è quello che Trento non sia una grande squadra: lo è, perché se l’è meritato, non soltanto nei playoff, ma per il cammino che ha fatto nel girone di ritorno. E poi ci ha battuto due volte. Per cui ci sono tutti gli ingredienti per avere grande considerazione e grande rispetto nei confronti di una squadra che è arrivata meritatamente in finale, come meritatamente siamo arrivati noi. Iniziamo in casa e questo è sicuramente molto positivo. Non lo reputo, com’è stato per la semifinale con Avellino, un fattore determinante, però certamente giocare davanti ai propri tifosi è sempre molto importante. Mi aspetto una serie molto molto fisica, con tanto dispendio di energie, e comunque equilibrata.