La FIBA rispode all’ECA: “Proposta ridicola, spostate voi due giornate”

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Non si è fatta attendere la risposta della FIBA alla proposta formulata ieri dall’Eurolega riguardo le pause per le partite delle Nazionali durante la stagione.

La Federazione internazionale ha risposto con una nota in cui definisce la “cosiddetta proposta” dell’ECA un semplice “diversivo” per distogliere l’attenzione dall’indagine avviata dalla Commissione Europea e giudicandola “semplicemente non seria e inaccettabile“.

Nella sua nota la FIBA ha voluto anche fare delle precisazioni:

  • Le discussioni sul calendario 2017-2021 si sono concluse nel 2014 e 213 federazioni lo hanno adottato.
  • Nel 2015 la FIBA ha reso note con precisione le date delle sue competizioni e ogni Lega si è adeguata.
  • Nel 2016, dopo la modifica del suo calendario, ECA ha messo per iscritto che il suo nuovo regolamento non avrebbe “precluso o limitato in alcun modo la partecipazione dei giocatori alle competizioni delle Nazionali”. (Vedi foto a destra)
  • Nella primavera del 2017 le leghe nazionali, che devono proteggersi dalla continua e aggressiva espansione dell’ECA, hanno annunciato che avrebbero cambiato i loro calendari, cosa che hanno effettivamente fatto, per favorire le Nazionali.
  • Poche settimane fa, nel Luglio del 2017, ECA ha proposto ai suoi azionisti un calendario che ostacola intenzionalmente le Qualificazioni ai Mondiali 2019.

La FIBA, infine, propone una soluzione semplice alla controparte.

Sarebbe sufficiente che l‘ECA cambiasse il calendario di due giornate per risolvere un problema che essa stessa ha creato. Lo scorso anno l’Eurolega ha deciso di far giocare per cinque volte due gare nella stessa settimana, avrebbero potuto semplicemente iniziare la regular season una settimana prima (come molti campionati nazionali) e aggiungere un altro doppio turno. La realtà è che l’ECA ritiene le Nazionali una parte non necessaria e di disturbo del basket, proponendo di ridurre la loro attività all’estate, un momento non adatto agli sport indoor e che sovraccaricherebbe i giocatori dopo una dura stagione nei club. L’ECA ha la chiave per risolvere tutto questo ma la FIBA non intende più prestarsi a una discussione pubblica che rovina l’immagine del nostro sport, rimanendo comunque a disposizione per discutere eventuali proposte che riguardino il periodo dopo il 2021

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