FRANK VITUCCI (New Basket Brindisi)
Tema iniziale della conferenza, la preparazione in vista del prossimo impegno di regular season (24° giornata LBA): “È stata una settimana non a pieno ritmo per via di alcune situazioni e problemi accusati da qualche atleta ma è andata gradualmente migliorando e sono sicuro che domani saremo pronti nonostante i giorni complicati vissuti. Nel contempo Nic Moore ha recuperato bene dal fastidio alla mano destra e sarà dei nostri per la fondamentale partita di domani sera”.
Al PalaPentassuglia la Happy Casa Brindisi ospiterà il Banco di Sardegna Sassari con palla a due prevista per le ore 20:30: “Sassari è un avversario di talento che primeggia in tutte le varie statistiche offensive di squadra. Il mio collega ha detto che giochiamo per fare un punto in più, ma ciò direi che sia alquanto lapalissiano nel basket e se dovessi interpretare il senso di questa affermazione non ne sarei onestamente molto lusingato. La Dinamo ha un roster strutturato in maniera importante per disputare coppe e playoff con grandi ambizioni. Prediligono giocare a ritmi alti e dovremo essere bravi a selezionare i momenti in cui gestire o correre a campo aperto, difendendo sempre con estrema attenzione. Si prospetta una prova di maturità dal punto di vista cestistico”.
L’aspetto mentale e psicologico nel rush finale per la salvezza assume sempre più un valore a dir poco fondamentale: “Vedo nei miei ragazzi la volontà di vincere e la consapevolezza dell’importanza della posta in palio, a partire dal match con Sassari. Dobbiamo provare a vincere tutte le partite senza fare calcoli e guardare gli impegni delle nostre inseguitrici. Per fortuna, nonché merito nostro, siamo artefici del nostro destino avendo accumulato un gap di 4 punti dai bassifondi della classifica. L’imperativo è dare sempre il 100% per mantenere a debita distanza le nostre rivali”.
Fonte: Ufficio Stampa New Basket Brindisi
FEDERICO PASQUINI (Dinamo Sassari)
“Andiamo a giocare una gara contro una squadra che da quanto è arrivato Vitucci ha alzato molto i punti che realizza in attacco, nelle partite vinte in casa ha 90 punti di media, punti che nascono per il 40 per cento dalla transizione, quindi dal fatto che vogliono correre, fanno andare molto la palla. La partita si giocherà su questo aspetto, sulla capacità di fermare la transizione offensiva di Brindisi e di chiudere gli 1contro1 che nascono quasi tutti da Moore nel reparto piccoli e da Smith nel reparto lunghi, i due giocatori di maggiore riferimento per il loro attacco.
Il mio compito è quello di lavorare e migliorare ancora l’aspetto difensivo della squadra, anche se siamo reduci da una partita che – pur avendoci dato malumore perché abbiamo perso – nell’analisi che facciamo noi come staff dopo le gare riguardandole al video, è stata la partita seconda soltanto quella vinta a Milano di 20 punti all’andata a livello di errori fatti a livello difensivo. Dobbiamo continuare sul lavoro che stiamo facendo in modo da non cadere in quei black out come quello nel secondo quarto dell’ultima gara, che poi ci ha costretto al recupero e ci è costato la partita. Il lavoro che stiamo facendo a livello difensivo forse si vede poco nei numeri ma si vede nei piccoli dettagli e secondo me contro Varese, a livello difensivo, abbiamo fatto molto meglio di quanto fatto contro Cremona o Bologna. Andiamo avanti con la fiducia perché soltanto lavorando durissimo come stiamo facendo possiamo fare al meglio in un campo come Brindisi, in cui spesso si gioca sul fare un punto in più. I ragazzi si stanno impegnando tantissimo, tutti sanno qual è il nostro compito in queste sette partite, vogliamo assolutamente prendere un posto ai playoff perché pensiamo di meritarlo: quello che abbiamo perso con Varese vogliamo andare a prenderlo a Brindisi”.
Ogni partita diventa sempre più decisiva…
“Ho davanti dei ragazzi che si rendono conto della qualità del lavoro che stanno facendo e della forza di questo campionato, dove noi oggi siamo settimi in una condizione in cui, lo sapevamo dall’inizio della stagione, con Torino e Bologna sono cambiati i valori a livello di potenziale delle squadre avversarie. Sono quattro mesi in cui per noi ogni partita è vita o morte perché purtroppo abbiamo lasciato qualcosa all’inizio, specie in Champions League, e questo ci ha tenuto un po’ stretti per il collo perché non possiamo mai perdere e se succede si amplifica tutto. Nel lavorare, in alcuni particolari, i ragazzi sono sempre più consapevoli di quello che l’uno sa e può ancora fare con l’altro e capiscono che è lì che si possono giocare le gare e il posto in classifica. Quello che conta oggi è restare focalizzati su queste sette partite per raggiungere l’obiettivo di essere tra le otto squadre che si giocheranno la post season”.
Dal punto di vista tecnico, con il fatto che ora si gioca solo una volta alla settimana, la tua idea è sempre quella di tenere le rotazioni corte?
“Sì, perché in questo momento vorrei dare più responsabilità e vorrei fare in modo che chi è dentro il campo senta il feeling vero con la partita. Essendo una squadra che ha difficoltà ad esprimersi nei finali punto a punto, sono convinto che il giocatore in campo da più tempo abbia più lucidità e destrezza per giocare i palloni importanti. Non vedo nessuno particolarmente stanco e con bisogno particolare di rotazioni”.
Fonte: Ufficio Stampa Dinamo Sassari
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