Orlando, tanti lunghi quanta incertezza

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Orlando Magic

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Roster

PM: Elfrid Payton, DJ Augustin, CJ Watson
G: Evan Fournier, Jodie Meeks, CJ Wilcox
AP: Jeff Green, Mario Hezonja
AG: Serge Ibaka, Aaron Gordon
C: Nikola Vucevic, Bismack Biyombo, Stephen Zimmermann

 

La Stella

E qui è già un primo problema: chi è la stella di questi Magic? Serge Ibaka, che ha una lunga esperienza di Playoffs ed è abituato a stagioni vincenti, oppure Nikola Vucevic, che è sicuramente l’uomo con più punti nelle mani e, partito Oladipo, ciò che più si avvicina ad una “bandiera” per la Orlando post-Howard? Propendiamo più sulla prima opzione, anche perché le caratteristiche di Vucevic sembrerebbero non adattarsi alla perfezione al nuovo allenatore Vogel: Ibaka, invece, è il pezzo pregiato arrivato dal mercato, colui che dovrebbe porre le basi per una vera rinascita della franchigia. Il congolese naturalizzato spagnolo ha solo 27 anni (sorpresi?) e ad OKC era chiuso dal duo Durant-Westbrook, con più responsabilità ai Magic potrebbe finalmente fiorire e diventare un giocatore fondamentale su entrambe le metà campo, vista la capacità, non scontata per un lungo, di colpire da dietro l’arco sviluppata nelle ultime stagioni.

 

Aaron Gordon, potenziale crack

I più si sono accorti della sua presenza solo all’ultimo Slam Dunk Contest, mentre prima sapevano a malapena chi fosse. Gli osservatori più attenti sanno bene che la schiacciata non è che la punta dell’iceberg denominato Aaron Gordon, che è molto più simile a Blake Griffin di qualsiasi altro giocatore della Lega. All’entrata in NBA, come quarta chiamata assoluta nel 2014, si avevano perplessità sulla sua utilità per via della scarsa capacità di fare canestro appena allontanato dal canestro. Mentre le qualità atletiche sono rimaste quelle straordinarie viste ad Arizona, quelle tecniche, compreso appunto il tiro, sono state già migliorate molto nei primi due anni da professionista. Non c’è motivo di dubitare, al momento, che la crescita di questo ragazzo, di appena 21 anni, possa continuare in maniera esponenziale la prossima stagione, anche senza gara di schiacciate. L’unica perplessità? Il ruolo. Con gli arrivi di Ibaka e Biyombo, infatti, Gordon potrebbe essere chiuso nel frontcourt e diventare l’ala piccola titolare, ruolo che sembrerebbe non calzargli a pennello per via dei pochi punti nelle mani che al momento ha e di cui i Magic avrebbero invece bisogno nello sport di 3.

 

Le mosse estive

Partiamo dal principio: l’allenatore. Via Skiles, dimessosi, dentro Frank Vogel, i Magic sembrano essere caduti in piedi. L’ex coach di Indiana è infatti uno dei più vincenti della NBA degli ultimi anni, che ha pagato nelle scorse due stagioni l’infortunio di Paul George e una squadra spesso non all’altezza. Il roster è stato plasmato immediatamente a sua immagine e somiglianza: tanta difesa, con Ibaka e Biyombo, e l’attacco affidato ad Evan Fournier, rinnovato a cifre apparentemente alte (85 milioni in 5 anni), ma non così alte se si pensa al nuovo salary cap e a quanto di buono il francese ha fatto vedere l’anno scorso (oltre che alla mancanza di grandi alternative sul mercato). E’ arrivato poi Jeff Green, mossa che desta qualche punto interrogativo ulteriore ma che è facilmente spiegabile: un annuale non bloccherà la capacità di movimento dei Magic la prossima estate e, nel caso l’esperimento (perché di esperimento si tratta) andasse male, l’ex Grizzlies potrebbe essere lasciato free agent tra un anno. Infine gli arrivi di DJ Augustin, Jodie Meeks, CJ Wilcox e del già citato Ibaka completano il roster, quest’ultimo ha causato la partenza di Victor Oladipo, il giocatore su cui forse si riponevano maggiori speranze per il futuro ma che, in tre anni di NBA, aveva dimostrato effettivamente pochi miglioramenti. Una rosa che ha spiazzato moltissimi, difficilmente interpretabile senza vederla in campo e che sicuramente non fa trasparire troppa sicurezza nella costruzione della squadra da parte del GM Rob Henningan, ma che ha delle caratteristiche fondamentali per adattarsi a Vogel.

 

Cosa aspettarsi?

I Playoffs rimangono il sogno, ma non è affatto scontato raggiungerli. La squadra è un’assoluta incognita e molto dipenderà da come deciderà di impostare il gioco Vogel. Tuttavia sarà difficile fare peggio della scorsa stagione, anche perché Ibaka, Biyombo e Green sono un chiaro upgrade rispetto ad un anno fa. Altri dubbi riguardano il reparto lunghi: tra Ibaka, Biyombo e Vucevic (escluso quindi anche Gordon), chi giocherà in quintetto? E come si divideranno i minuti? E anche: Payton è il playmaker giusto a cui affidare la squadra? Cercando di fare un pronostico, i Magic dovrebbero collocarsi tra il decimo e l’ottavo posto.

 

Pronostico: 40-42W (+5-7 rispetto all’anno precedente)

Francesco Manzi

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