A Chicago regna il caos, Butler e Noah spiegano la situazione

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I Chicago Bulls, stando al valore del loro roster, dovrebbero essere inseriti obbligatoriamente nella liste delle squadre in lotta per il titolo NBA ed invece…

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I Bulls avevano parzialmente deluso anche lo scorso anno non rendendosi protagonisti dell’ultimo salto di qualità che li avrebbe permesso di lottare fino in fondo. Tutto sommato però hanno disputato dei buoni playoff sperando, per un momento, di battere i Cleveland Cavaliers. Quest’anno la situazione non è certo migliorata con l’arrivo di Fred Hoiberg che ha già ricevuto varie ramanzine ed è stato al centro di numerosi dibattiti. In primis ha scelto di far uscire Noah dalla panchina, il giocatore non ama il suo nuovo ruolo ma lo accetta cercando di non turbare l’ambiente. Visti i risultati non ottimali Hoiberg ha provato a cambiare vari quintetti con risultati non positivi, ma non ha mai dato la possibilità al centro francese di giocare i minuti ai quali era abituato nelle scorse stagioni. Gli ultimi rumors vogliono un nuovo esperimento nelle prossime partite: Rose, Butler, Gibson, Gasol e Nikola Mirotic, che all’inizio giocava titolare da numero 4, come ala piccola.

La squadra fatica difensivamente nonostante abbia buoni difensori almeno sulla carta, l’attacco non è dei migliori ma il talento non manca e spesso i singoli riescono a risolvere positivamente delle azioni non degne di nota. Anche in questo caso Hoiberg si è dimostrato molto versatile, non solo cambiando vari quintetti, ma anche cercando di variare il suo set di giochi, ma ancora una volta i risultati non sono arrivati.

Negli ultimi giorni Jimmy Butler e Joakim Noah hanno provato a spiegare la situazione dall’interno sperando di risollevare il morale e soprattutto la voglia della squadra che sembra visibilmente disinteressata. Butler si è permesso di criticare il coach Hoiberg (e non è neanche la prima volta) dicendo:

Credo nei miei compagni e nel nostro staff ma c’è qualcosa che non va. Fred è una persona calma e rilassata e per questo lo ammiro, ma quando i tuoi giocatori non stanno facendo ciò che tu vorresti devi farglielo notare. Tutti dobbiamo aiutarci a vicenda e sottolineare ciò che non va bene ma, chiaramente, se lo fa l’allenatore è diverso. Non si tratta di esser stati allenati per 5 anni da un allenatore completamente diverso, si tratta del ruolo che ha. Contro i Knicks non abbiamo fatto nulla di quello che c’era scritto sulla lavagna nel pre partita ma nessuno lo ha fatto notare, ci ho provato più di una volta io ma in quei casi è l’allenatore che deve prendere in mano la situazione.

Dopo queste piccanti dichiarazioni la dirigenza dei Bulls ha organizzato immediatamente un colloquio con Butler e Hoiberg per chiarire la situazione e provare a riappacificare le parti. Secondo i rumors l’obiettivo sarebbe stato raggiunto e i due si sono chiariti, ma potrebbe trattarsi dei soliti rumors che provano semplicemente a calmare le polemiche riportando una situazione non veritiera.

Nella giornata di oggi anche Noah, parlando ad ESPN, ha evidenziato il fatto che i Bulls devono capire quali siano i loro problemi e risolverli al più presto:

La verità è che ora come ora siamo una squadra priva di identità. La nostra identità è sempre stata: vieni a Chicago a giocare e ti aspetta una guerra, ma al momento non c’è nulla di simile. Il palazzetto è sempre tutto pieno ma regna il silenzio totale, questo non era mai successo prima d’ora e penso sia una cosa gravissima. E’ sicuramente colpa nostra, non giochiamo con la giusta carica e non portiamo energia al pubblico. Il pubblico ti ama quando trasmetti energia e noi non lo stiamo facendo, se continuiamo così non credo proprio che riusciremo a raggiungere dei risultati soddisfacenti.

Da non dimenticare poi che Derrick Rose nelle scorse settimane aveva detto di non pensare al rinnovo con i Chicago Bulls e i precedenti segnali mandati dal solito Jimmy Butler proprio al suo indirizzo quando parlò di qualcuno che non lavorava abbastanza per tornare ai livelli di un tempo. Sicuramente a Chicago attualmente regna solo il caos sia dal punto di vista della gestione che tecnico. Se la causa principale sia il rapporto coach-giocatori o l’atteggiamento con cui si gioca dall’esterno non è possibile stabilirlo, sicuramente sarebbe un peccato che una squadra con queste potenzialità non riesca a competere per l’anello neanche quest’anno.

Luca Diamante

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