Acqua VitaSnella Cantù: stagione ricca di chiaroscuri

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Stagione iniziata male e finita peggio, eppure non tutto è da buttar via perché la Regular Season e il primo girone di Eurocup sono stati più che positivi.

La stagione canturina è iniziata ufficialmente il 2 luglio 2013 con la conferenza stampa indetta dalla presidentessa Anna Cremascoli, la quale annunciava che sarebbe stato l’ultimo anno in cui avrebbe investito da sola, senza aiuto da altri sponsor (ad oggi la famiglia Cremascoli detiene il 99% della società). Sicuramente un inizio difficile, soprattutto per il neo-coach Sacripanti, al suo ritorno sulla panchina brianzola dopo 6 anni di militanza tra Pesaro e Caserta. In questa conferenza, Cremascoli dichiarò che i capitali da investire sul mercato sarebbero stati molti meno rispetto agli anni precedenti e quindi il compito del nuovo GM Daniele Della Fiori non è stato affatto semplice, anche perché ha avuto il gravoso compito di sostituire un genio del mestiere come Bruno Arrigoni che si è accasato in quel di Bologna.

Stefano Gentile www.pallacanestrocantu.com
Stefano Gentile
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A parte questi problemi economici, Cantù riesce a mettere in piedi una squadra competitiva per le zone nobili della classifica, quanto meno da Playoff, partendo proprio dalla conferma dei Nazionali Cusin e Aradori e anche dal campione Europeo Under 20 Awudu Abass. Oltre ai precedentemente citati italiani, vengono aggiunti al roster un fedelissimo di Sacripanti, Stefano Gentile, suo giocatore già a Caserta, e un giovane talento, Roberto Rullo, il quale esordì con la Benetton Treviso in Eurolega all’età di soli 16 anni. Avendo adottato la formula del 5+5 (5 italiani e 5 stranieri) viene acquistato il miglior giocatore di Legadue, Michael Jenkins, e il miglior centro del campionato israeliano, Adrian Uter (centro bonsai alto soltanto 2 metri). I grandi colpi di mercato di Della Fiori sono però la riconferma di Joe Ragland, che tanto aveva fatto bene nelle serie contro Sassari e Roma l’anno prima, e di Maarten Leunen, che ha sostituito nel ruolo di capitano il compianto “Cardinale” Mazzarino. A completamento della squadra c’è l’aggiunta di un’ala forte preveniente dal campionato neozelandese: Marcel Jones. Il prestagione è  positivo e vede il suo punto più alto con la vittoria su Milano nel “Trofeo Lombardia”, svoltosi al PalaDesio che fino alla stagione precedente aveva ospitato le partite casalinghe di Eurolega e anche i match più importanti di campionato (Siena, Biella, Varese e Milano) di Cantù. Al via della Regular Season, le aspettative su questa squadra erano però ancora incerte: alcuni credevano avrebbe fatto fatica a salvarsi mentre altri ancora parlavano di scudetto, visti i pochi soldi in circolazione e i non eccelsi nomi presenti nei vari roster di Serie A.

Aradori saluta i suoi tifosi  www.pallacanestrocantu.com
Aradori saluta i suoi tifosi
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Come al solito, la verità sta nel mezzo perché i ragazzi di Sacripanti disputano una stagione regolare esaltante, culminata con la vittoria dei due derby consecutivi nel girone di andata prima con Varese al PalaWhirpool e poi, forse anche più bello del precedente, il 23 dicembre contro Milano, la quale aveva appena firmato il miglior giocatore dei passati Playoff: Daniel Hackett. Il ragazzo di Forlimpopoli non disputa quel match per motivazioni burocratiche e sarà abile ed arruolabile soltanto dalla settimana successiva. A questo punto prevale il partito favorevole alla possibile vittoria dello scudetto anche perché il cammino in Europa è strepitoso: i canturini vincono 7 partite consecutivamente nel primo girone, chiudendo con uno storico 8/10 senza mai perdere in casa. Cantù sembra squadra vera e l’aggiunta dell’espertissimo Denis Marconato aiuta i giovani nella loro crescita, non tanto fisica, quanto mentale.

I biancoazzurri oscillano tra la prima e la terza piazza della classifica per tutta la stagione, ma vivono un momento buio nel secondo girone di Eurocup, quando vengono eliminati in maniera inaspettata dai francesi del Nanterre (squadra di tutto rispetto che è riuscita a battere il Barcelona in Eurolega) e dal Ratiopharm Ulm. La cosa incredibile è che i ragazzi canturini avrebbero dovuto vincere il match contro Ulm di almeno 9 punti di vantaggio per qualificarsi, e così sarebbe stato se Marcel Jones non avesse commesso fallo, con contemporaneo canestro avversario, a 11 secondi dalla fine con Cantù che si trovava in vantaggio di 11 punti. Possiamo dire che l’ultimo possesso è stato gestito malissimo ma una sciagura del genere è tanto strana quanto inconcepibile. Siamo all’inizio della fine.

Da questo momento in poi i canturini non riescono più a vincere le partite punto a punto, Siena su tutte (poi anche nella serie contro Roma, come ben sappiamo) ma comunque chiudono la stagione 20140530212747regolare con un buon 20-10, di cui 15 sono risultati arrivati tra le mura amiche: i biancoazzurri sembra non possano perdere in casa. Sembra, appunto. I brianz0li si presentano all’ultima giornata di campionato già sicuri del proprio terzo posto in classifica, senza la minima possibilità di arrivare quarti ma soprattutto secondi.

Cantù, nel proprio cammino di Playoff, incontra così la Virtus Roma, battuta due volte in stagione regolare, con il fattore campo a favore. La serie sembra scritta perché Cantù, sulla carta, è più forte e gioca le prime due in casa. Ciò aiuta moltissimo in una serie a 5 gare: partire con un 2 a 0 a favore significa doverne vincere solo una in trasferta oppure giocarsi tutto in gara 5 davanti ai propri tifosi per poter passare. Purtroppo la palla a spicchi è rotonda e decide lei chi deve vincere. I romani vincono tutte e due la partite al Pianella e chiudono la serie, dopo un supplementare, al PalaTiziano, eliminando per il secondo anno consecutivo gli “amici” (visti gli ottimi rapporti fra le due tifoserie) di Cantù.

Parlare di stagione negativa è esagerato, viste le premesse iniziali, ma non la si può nemmeno definire positiva perché una squadra che vince tutte le partite in casa ha l’obbligo di fare meglio nei Playoff, soprattutto visto il vantaggio di giocare le prime due partite al Pianella. Parlare di Scudetto era eccessivo, ma arrivare fra le prime quattro formazioni d’Italia sarebbe stato d’obbligo.

Ora ci si deve concentrare sul futuro e pensare alla prossima stagione che sarà ancora più difficoltosa di questa perché il budget sarà inferiore (circa 4 milioni totali). Le uniche certezze sono i “canturini” di fatto: Stefano Sacripanti e Awudu Abass. Quasi certa anche la conferma di Stefano Gentile per la prossima stagione e probabile anche quelle di Roberto Rullo e Ivan Buva che in allenamento hanno dimostrato di avere molti margini di miglioramento e Sacripanti ama lavorare con i giovani (difatti è selezionatore anche della Nazionale Under 20 Campione d’Europa in carica). Gli altri giocatori a roster in questa stagione hanno la valigia già pronta perché hanno contratti troppo onerosi per la formazione brianzola. Per questo, oggi come ai tempi di Marzorati, Cantù potrà tornare a puntare sul settore giovanile. I giovani di livello non mancano: Ruben Zugno, titolare della nazionale Under 18 ma che non ha partecipato al torneo di Mannheim a causa di un fastidio alla gamba che l’ha tormentato fino a poco prima delle finali nazioni di Udine, Mattia Molteni, uno

Stefano Gentile nel derby con Milano www.pallacanestrocantu.com
Stefano Gentile nel derby con Milano
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dei più positivi a Udine che ha chiuso in doppia cifra tutte le partite, risultando perno fondamentale della formazione di Visciglia e miglior tiratore del torneo dalla linea della carità, Giacomo Siberna che ha già giocato qualche minuto in Eurocup con Cibona, e i nazionali ’97 Curtis Nwohuocha, divenuto famoso in tutta Italia per la sua bellissima prestazione contro Siena al PalaEstra, e Luca Cesana, giovane interessante e di grandissima personalità.
Tra i vari rumors di mercato si parla di Polonara e Jamarr Sanders ma è ancora troppo presto per avere delle certezze perché nemmeno Della Fiori stesso ne ha.

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