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Addio a Junior Bridgeman, giocatore normale e imprenditore straordinario

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Junior Bridgeman è un caso più unico che raro nel mondo dello sport. Scelto con l’ottava chiamata assoluta al Draft 1975, ha disputato 12 stagioni in NBA realizzando 13.6 punti di media in 849 partite: la sua maglia #2 è stata ritirata dai Milwaukee Bucks, ma come impatto in campo Bridgeman è stato uno dei tanti. La differenza l’ha fatta fuori dal rettangolo di gioco, dopo il ritiro, diventando un businessman di successo, investendo subito nella catena di fast food Wendy’s, dove aveva anche lavorato durante le offseason NBA per impararne il modello aziendale. Nella sua “seconda carriera”, Bridgeman è arrivato ad essere il proprietario di oltre 100 fast food delle catene Wendy’s e Chili’s: nel 2016, Forbes lo ha classificato come quarto ex atleta più ricco al mondo dietro Michael Jordan, David Beckham e Arnold Palmer. Dal 2017 era poi diventato fornitore di The Coca-Cola Company, in particolare nell’imbottigliamento delle bevande.

Oggi la NBA e il mondo del basket piangono la scomparsa di Bridgeman a soli 71 anni. Sebbene in campo non sia stato una leggenda, sicuramente dopo il ritiro ha avuto un successo che pochissimi colleghi possono vantare. Se nella sua carriera NBA Junior Bridgeman aveva guadagnato appena 3 milioni di dollari in totale, nella sua seconda vita da uomo d’affari ha poi di gran lunga superato il miliardo di dollari di patrimonio.

Francesco Manzi

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