Adrian Banks: "Serve un'associazione dei giocatori, non siamo mai coinvolti nelle decisioni"

A margine della problematica Coronavirus, che sta creando molti disagi al mondo del basket e dello sport, Adrian Banks ha parlato della necessità di creare un’associazione dei giocatori (americani) in Europa. La guardia di Brindisi probabilmente ha preso spunto dalla confusione vissuta nell’ultimo weekend, quando la Happy Casa si era recata a Venezia per giocare ma ha fatto marcia indietro, prima del rinvio ufficiale di tutte le gare di domenica.

Ecco un altro motivo per cui serve un’associazione dei giocatori in Europa, abbiamo bisogno di una linea di comunicazione diretta con i dirigenti delle Leghe perché siamo sempre gli ultimi a sapere le cose e non abbiamo modo di dare suggerimenti su ciò che ci riguarda personalmente. Credo che in questo modo diminuirebbero anche le dichiarazioni sui social di molti giocatori. Mi trovo in questo ambiente da 12 anni e ho vissuto cose che gran parte delle persone non avrebbe mai dovuto sperimentare o neanche solo pensare.

In my opinion, this is another reason why players in Europe need a Players Association. We need a direct line of communication with league officials and the President(s). We be the last ones to know things, and have no say so or input on the things that include us.

— Adrian Banks©️✨ (@iadrianbanks) March 9, 2020

I think that it would also stop a lot of players from saying certain thing on social media! A lot of us feel like we don’t that person or group of people that consistently include us or keep things honest. Again, these are my opinions.

— Adrian Banks©️✨ (@iadrianbanks) March 9, 2020

But remember I’ve been doing this for 12 years so I’m not just overreacting or talking out the side of my neck. I’ve seen a lot! I’ve experienced things that 80% of people in the regular working world would never have to go through or think was even possible in my field of work!

— Adrian Banks©️✨ (@iadrianbanks) March 9, 2020