Anche Al Harrington, oltre ad Andre Iguodala, ha parlato del rapporto che c’è tra la NBA, i suoi giocatori e le droghe nel lungo approfondimento di NBC Sports pubblicato ieri. L’ex giocatore dei Denver Nuggets, che tra l’altro dopo il ritiro ha aperto un’attività per il commercio di prodotti a base di cannabis, ha spiegato perché non avrebbe senso per un atleta fare uso di sostanze stupefacenti, anche leggere, prima di una partita.
“Questo è ciò che mi disturba di più in questa discussione. La gente pensa che i giocatori vengano alle partite da fatti. Se questo fosse vero, e fossero così irresponsabili, perché allora non giocare da ubriachi? Sappiamo tutti che c’è tempo e luogo per ogni cosa. Scendiamo in campo e competiamo al livello più alto del mondo” – ha spiegato Harrington, proseguendo poi con un esempio – “Se dovessi giocare contro Kevin Durant stasera, perché dovrei drogarmi prima della partita e affrontarlo da fatto? E’ così stupido! E’ come se ci trattassero come dei bambini. Abbiamo accesso agli alcolici, e l’effetto è lo stesso. Questa è la cosa che più mi fa innervosire: sembra che, se i giocatori avessero accesso libero a tutto questo, allora verrebbero alle partite da fatti. Abbiamo accesso agli alcolici ma i giocatori non vengono alle partite da ubriachi”.
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