Alla scoperta dell’Italia che verrà, cos’ha in mente Messina?

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Sabato sera è stato il tempo delle prime scelte radicali, dunque, come il costume popolare italiano impone, tutti hanno vestito in fretta i panni dell’allenatore, alcuni annuendo man mano che scorrevano la lista dei 16 convocati per il raduno dell’Italbasket di Bologna iniziato lunedì, altri esprimendo la loro perplessità e il loro disappunto. Questi ultimi sono stati in netta maggioranza, “colpa” delle esclusioni, inaspettate, di Davide Pascolo e Achille Polonara. Coloro che, stando all’opinione pubblica dei social network, si sarebbero giocati il dodicesimo posto per Torino, alla fine sono stati addirittura esclusi dal gruppo allargato dei 16: il primo ha avuto posto solo tra le riserve, il secondo nemmeno questa consolazione.

pascolo italiaAlt, non siamo scemi o disinformati. Sappiamo come Pascolo sia stato reinserito pochi giorni fa al posto dell’infortunato (e sfortunato) Zerini, ma la sua iniziale esclusione lascia comunque degli indizi sul tipo di Nazionale che Ettore Messina intende costruire. Innanzitutto, considerazione elementare, non possiamo non nutrire una sconfinata fiducia verso l’assistente di Gregg Popovich, verso la sua esperienza e il suo immenso bagaglio conoscitivo. I giudizi potranno esser dati solamente dopo, col senno del poi. Troppo facile? Sì, ma finora sul campo c’è stato lui con i ragazzi, potendo notare come hanno lavorato e come possono rendersi utili.

Utilità, concetto fondamentale in un gruppo composto da tantissimi talenti, scorer impeccabili, attaccanti completi, chiamiamoli anche, non spregiativamente, “primedonne”, e dove, quindi, gli elementi di contorno per completare il roster devono essere scelti in base alle loro attitudini particolari, a piccole cose che possono o non possono saper garantire, indipendentemente dall’eventuale minutaggio a disposizione. Con questo, non si vuole insinuare che Pascolo e Polonara, perché alla fine è a loro che facciamo riferimento, siano stati giudicati inutili, ma probabilmente sono stati interpretati come doppioni di giocatori già presenti, ma insostituibili. Gallinari e Datome sono delle ali piccole, ma non hanno problemi a giocare da 4, permettendo un quintetto più basso in grado di allargare il campo, ma al tempo stesso di rendersi competitivo dal punto di vista atletico e di lotta sotto le plance. Polonara e Pascolo sono dei lunghi molto validi, ma il loro (ottimo) bagaglio tecnico è ben presente in altri giocatori, che garantiscono anche una maggiore fisicità, indispensabile se non si vuole soffrire contro i giganti altrui, specialmente quelli greci e croati. Melli è l’esempio perfetto: tiro da fuori, gioco in post, grande difesa, adattabilità pure da centro e un processo di maturazione che forse, quest’anno, è stato molto vicino all’aver toccato il culmine. Un giocatore per nulla monodimensionale e che può essere utilizzato in varie occorrenze. Con lui, i già citati Gallo e Gigi, più Bargnani con Cervi e Cusin, il reparto lunghi appare collaudato e ben fornito.

cervi italiaA proposito di questi ultimi, che uno dei due vada a Torino è scontato, ma chi? Cusin fa parte del gruppo da anni ed è reduce da una bella stagione, ma anche Cervi in Irpinia è migliorato in maniera esponenziale. L’ex Cremona può essere favorito, ma divampa un dubbio: può darsi che in Messina frulli l’idea di portali entrambi? Secondo noi sì e l’esclusione iniziale del neo-milanese e quella definitiva del reggiano forniscono una chiave di lettura del genere. Bargnani è infatti un punto interrogativo dal punto di vista fisico, non giocando da diversi mesi una partita a livello agonistico, e non si sa come possa reagire alle prime vere sollecitazioni sul parquet, lui che, comunque sia, raramente è esente da piccoli problemi di natura muscolare. Con entrambi si potrebbe anche portare il Mago alle origini, ossia con qualche minuto da ala forte; ipotesi suggestiva, ma difensivamente può rappresentare un rischio. Che Pascolo possa rientrare in corsa, nonostante la convocazione in extremis a Bologna, ci pare difficile e la convocazione di Zerini andava proprio nella direzione di avere più presenza e aggressività in difesa e sotto i ferri, seppur per pochi scampoli di gara.

Se si vuole però operare una divisione netta, in backcourt e frontcourt, del gruppo dei 12, si potrebbero tranquillamente inserire nel secondo blocco Bargnani, Cervi, Cusin, Melli, Gallinari e Datome. Il “reparto” sarebbe abbastanza ripieno di tutte le caratteristiche necessarie per risultare vario e competitivo. E tra i “piccoli” chi mettiamo? Risolviamo subito il dubbio più facile, quello relativo ai playmaker. Hackett sarà presumibilmente titolare, mentre Cinciarini sarà la sua alternativa. Molti avrebbero voluto una sua esclusione data la non eccelsa stagione a Milano, ma alle spalle non sembrano esserci grandi competitors. Poeta pare destinato all’esclusione, mentre De Nicolao ha dato forfait per infortunio. Tante opinioni parteggiavano per lui, ma tra i due esiste un non irrilevante deficit di struttura fisica ed esperienza che fa pendere la bilancia per il ragionatore di Milano. La stagione di Denik è stata molto buona, ma non si può nemmeno dimenticare quanto ben fatto da Cincia, con la stessa canotta, in quella precedente.

abass italiaDando per scontata anche le presenze di Gentile e Belinelli (che sarà molto sfruttato in fase di playmaking anche per la straordinaria abilità di giocare il pick and roll), per gli ipotetici due posti mancanti sembrerebbe esserci una sfida a tre tra Aradori, Della Valle e Abass. Il primo lo teniamo nella corsa, ma sembra abbastanza favorito sugli altri due, anche perché sembra rappresentarne una buona sintesi: mano da fuori sicura e discreta prestanza fisica. Non si può inoltre sottovalutare il suo continuo apporto alla causa azzurra negli ultimi anni, arrivato sempre con puntualità e attaccamento. Amedeo e Abi sono il futuro, ma possono già rappresentare una piccola fetta di presente. L’ex Ohio State è cresciuto molto negli ultimi 12 mesi, ampliando il suo gioco e anche la propria responsabilità nei momenti topici, mentre il secondo ha vissuto la prima grande stagione al top, seppur con una certa discontinuità. Messina pare apprezzarlo molto e prima di rinunciare a lui ci penserà due volte, sempre per l’ormai nota questione della fisicità. Attenzione, esistono anche delle possibilità che Della Valle e Abass facciano parte entrambi della spedizione preolimpica, anche per una mera questione di talento e frizzantezza, magari con uno tra Cervi e Cusin escluso. Questi ultimi sono giocatori simili e possono portare in dote qualità quasi equivalenti, anche se non del tutto identiche, ma un lungo in più potrebbe assolutamente non essere un eccesso, quanto invece potrebbe esserlo un sovraffollamento di esterni/ali. Tonut è la scheggia impazzita, ma per lui le porte ci sembrano essere più socchiuse che spalancate. Pro e contro si trovano in ognuna delle possibilità, starà a Messina valutare quali sono gli aspetti che peseranno di più. Cerella poteva essere una soluzione, soprattutto per l’attitudine difensiva e la capacità di dare un apporto in pochi minuti di gara? Sì, ma avrebbe comunque tolto il posto a un giocatore di maggior talento e la sensazione, oltretutto, è che Messina abbia voluto premiare giocatori che abbiano lavorato con lui nelle ultime settimane, almeno per quanto concerne i “gregari”.

Ragionamento non errato, ma qui sorge una domanda: una chiusura anticipata della stagione per dare modo a tutti di giocarsi la propria chance non sarebbe stata una soluzione più propensa all’equità? Questo è però un altro discorso e, magari, lo si riprenderà in un’altra circostanza. Nel frattempo, mandiamo un grande in bocca al lupo a tutti i giocatori e allo staff tecnico.

Bernardo Cianfrocca

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