Anche Golden State su Ray Allen. Ma ne vale davvero la pena?

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I Golden State Warriors sono senza dubbio la squadra più calda della lega, con una striscia aperta di vittorie di ben 14 partite che li ha resi ormai, veri contendenti al titolo NBA. Ciò nonostante, si rincorrono voci su un possibile interessamento dei californiani, verso il free-agent a cui tutte le squadre di vertice ambiscono: il 39enne Ray Allen. 

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Il GM dei Warriors, Bob Myers, ha ammesso l’interessamento per il giocatore ma è consapevole che Allen non sa ancora esattamente cosa fare, se tornare o meno nella NBA (ad inizio stagione dichiarò che non avrebbe ascoltato proposte prima di Gennaio, e non avrebbe preso una decisione prima di Febbraio). A tutto questo si aggiunge il fatto che l’ingresso di un giocatore come Allen, porterebbe non pochi problemi alla grande chimica di squadra raggiunta da Coach Kerr in questo avvio di stagione.

Il ritorno di Allen è indubbiamente legato anche alla quantità di minuti che le squadre saranno disposte a concedergli; per quanto riguarda Golden State, Ray andrebbe a prendere i minuti di Barbosa (attualmente circa 13), la metà di quanto aveva a disposizione lo scorso anno a Miami. A ciò, si aggiunge il fatto che l’imminente ritorno di David Lee, porterà un ulteriore divisione di minuti tra le ali che limiterà di fatto Allen al ruolo di back-up di Klay Thompson.

I dubbi si ripercuotono anche sull’effettivo apporto che potrà garantire il 39enne Allen. Golden State è la squadra migliore della lega per efficienza difensiva grazie soprattutto alla sua attuale panchina, con giocatori come Livingston e Iguodala veri specialisti in materia. Probabilmente l’aiuto offensivo che può garantire un giocatore come Allen, non è abbastanza per nascondere i problemi che potrebbe causare in una difesa molto mobile in cui si richiede un notevole dispendio di energie. Ragion per cui, visto l’attuale stato di forma dei Warriors ed i problemi che il ritorno di Lee potrebbe comportare, l’aggiunta di un tassello, pur sempre di sicuro affidamento, come Ray Allen, potrebbe rovinare un mosaico tutt’ora quasi perfetto.

 

Lorenzo Simonazzi

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