Andres Nocioni: “Doug Collins mi mentì e Andre Iguodala non mi voleva ai Sixers”

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Nella sua autobiografia, Andres Nocioni ha parlato ovviamente della sua carriera NBA e dei personaggi che bene o male l’hanno caratterizzata maggiormente. Quando si è trattato della sua esperienza (breve) ai Philadelphia 76ers, l’ex giocatore argentino ha attaccato duramente l’allora coach Doug Collins e Andre Iguodala, il primo reo di avergli mentito e averlo costretto a saltare il Mondiale 2010 in Turchia, il secondo invece di non volerlo in squadra.

Nocioni giocò a Philly un totale di 65 partite tra il 2010 e il 2012, la sua ultima esperienza in NBA. Mi chiamò e mi disse di rinunciare al Mondiale, altrimenti si sarebbero appellati alla regola secondo cui potevano rimuovermi dalla competizione perché la mia salute era in pericolo [qualche mese prima Nocioni si era infortunato, ndr]. Gli risposi che non mi sarei tirato indietro e che potevo giocare. Ho fatto quello che pensavo dovessi fare, conosco il mio corpo e, benché non fossi al 100%, potevo arrivare almeno all’80” – ha raccontato l’argentino – “Gli dissi anche che durante il Mondiale avrei finito di guarire dall’infortunio e sarei arrivato in perfetta forma a Philadelphia”. Successivamente i Sixers procedettero e riuscirono a evitare che Nocioni disputasse quel Mondiale.

Doug Collins mi ha mentito in faccia – prosegue poi Nocioni nel suo libro – “Perché mi disse che sarei stato come Gesù per i Sixers. E che questo era il motivo per il quale mi avevano impedito di giocare il Mondiale. Il coach che mi abbia mai mentito di più è stato Collins. Mi ha promesso qualcosa che non era la realtà”. Poi c’è anche spazio per qualche critica ad Iguodala, allora stella dei Sixers, prima di tornare sul coach: “Andre Iguodala ed Evan Turner giocavano a Philadelphia, io iniziai a giocare quando il primo si infortunò. Quando tornò però tutto cambiò. Andre non mi voleva in squadra perché lo colpivo in allenamento, lo spingevo, lo provocavo. Si lamentava di questo, e Collins invece di prendere le mie difese mi tolse dalle rotazioni. Poi mi mentì di nuovo proprio prima dei Playoffs. Un giorno venne da me e mi disse: ‘Terrò a riposo Iguodala per qualche partita, ti darò queste gare per prepararti per i Playoffs, perché è importante, non è roba da bambini. Sii pronto’. Giocai bene nelle ultime due partite di stagione regolare, segnando 15 punti di media, e poi iniziammo i Playoffs contro la Miami di LeBron James. Giocai 10 minuti e poi Collins non mi fece mai più entrare in campo”.

Francesco Manzi

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