I New Orleans Pelicans hanno messo le cose in chiaro fin da subito: tratteranno la cessione di Anthony Davis con i propri tempi, e non è affatto detto che il lungo si muova prima della trade deadline del 7 febbraio, nonostante le parole di Alvin Gentry.
Nelle ultime ore una notizia che era nell’aria, e che complicherà molto una eventuale partenza di Davis, è diventata realtà: è ormai cosa risaputa, all’interno dei front office NBA, che Davis voglia solo i Los Angeles Lakers e che, se venisse scambiato in una qualsiasi altra squadra, tratterebbe l’esperienza come sostanzialmente un prestito in vista della free agency 2020, quando si unirebbe comunque ai giallo-viola. Questo fattore rappresenta ovviamente un pericolo per tutte quelle franchigie che, per il Monociglio, sarebbero disposte a sacrificare gran parte del proprio core.
I casi di Paul George e, per ora, Kawhi Leonard hanno però fatto scuola: non è infatti detto che, sebbene Davis la pensi così adesso, entro il 2020 non avrà cambiato idea. Motivo per il quale i Pelicans starebbero comunque cercando alternative ai Lakers. Il principio è chiaro, come riportato da ESPN: se il giocatore vorrà solo i Lakers, sarà liberissimo di unirvisi da free agent, ma nel frattempo NOLA preferisce cederlo ad un’altra squadra. Anche per questo motivo il GM della franchigia, Dell Demps, non avrebbe risposto alla telefonata di Rob Pelinka, suo corrispettivo losangelino.