Chi è?
Sicuramente nessuno si aspettava che avremmo parlato così tanto e bene di Donell Taylor, cestista classe ’82 che milita nella Trenkwalder Reggio Emilia dal 2011. Forse perchè nessuno avrebbe ritenuto possibile nemmeno che la sua squadra da neopromossa disputasse questo gran campionato di livello, andando dapprima a conquistare le final eight di Coppa Italia per poi confermarsi nel girone di ritorno e mantenere un piazzamento valido per disputare i playoff. Sicuramente non il talento migliore che il nostro campionato abbia avuto in questa stagione, ma le cifre parlano chiaro e guadagnarsi un posto in copertina con una squadra come Reggio Emilia e non in una piazza più blasonata ha sicuramente un sapore particolare.
Nato a Montgomery in Alabama, ha frequantato due college prima di dichiararsi eleggibile per il draft del 2005. Non ricevendo nessuna chiamata, firmò con i Washington Wizards e fino al 2007 giocò nella squadra della capitale americana arrivando quasi a raggiungere i 3 punti di media a partita nei suoi 98 match disputati. Nello stesso anno parte la sua avventura europea anche se con piazze non troppo ambiziose: le sue stagioni in Grecia con le casacche del Maroussi e dell’Egaleo si concludono senza infamia e senza gloria con 13 punti di media a partita. Tornato in patria, gioca in D-League con gli Erie BayHawks e con gli Idaho Stampede, facendo registare un’impennata nelle sue cifre che raggiungono i 18 punti di media. Nel 2010 è Casale a portarlo in Italia per la prima volta e lui ricambia alla grande, contribuendo alla promozione in serie A con i suoi 13.4 punti e 4 rimbalzi di media. Non segue però la sua squadra nel nostro massimo campionato, ma decide di tentare una nuova promozione, questa volta proprio con Reggio Emilia. Anche questa volta l’obiettivo viene raggiunto grazie proprio alla maturità maggiore della guardia americana che arriva a superare i 17 punti di media, incrementando anche la statistica dei rimbalzi. Il resto è storia recente.
Come ogni guardia che si rispetti, soprattutto americana, ha un bagaglio completo dal punto di vista offensivo. Buone percentuali di tiro, leader riconosciuto dalla squadra, è stato spesso determinante nelle fasi più convulse dei match. Abile sia in penetrazione che in palleggio, ha dimostrato anche una buona visione e conoscenza del gioco, come si vede anche da come riesce a rendersi utile anche nelle situazioni senza palla. Più portato a concludere l’azione personalmente ha comunque dimostrato di poter essere un buon passatore, anche se le sue percentuali da uomo-assist non sono eccelse. La sua struttura fisica sicuramente di lusso per una guardia (198 cm per 91 kg) gli permette anche di essere un prezioso aiuto per i compagni anche in fase difensiva. Dal suo rendimento dipenderà molto la sorte di Reggio Emilia nei playoff ed è probabile che il nostro personlae MVP non voglia terminare la sua stagione senza regalarci altri acuti degni delle qualità mostarte finora.
Perchè lui ?
Oltre ad essere diventato il miglior realizzatore del campionato, è stato un giocatore di indubbio impatto per il suo team. In un contesto di squadra ottimo con nessuna personalità volta a primeggiare o a volere per sè le luci dei riflettori, si è preso con un inizio scintillante il ruolo di leader della squadra per poi non mollarlo più. A lui si affidano i compagni nei momenti di difficoltà e più caldi delle partite e ciò vale già molto aldilà di qualsiasi giocata o percentuale. Ovviamente nella maggior parte di queste situazioni ha risposto sempre presente nel migliore dei modi regalando grandi giocate, punti ed emozioni. Nonostante non abbia forse un grande appeal a differenza di altri americani presenti nel nostro campionato crediamo che per cifre e peso specifico nella squadra in cui gioca, sia stato lui il migliore di questa stagione. Tra gli altri ci sentiamo in dovere di nominare Travis Diener autentico leader della Dinamo Sassari e Gigi Datome autore di una stagione monstre in cui è riuscito finalmente a diventare il leader della Vitus Roma.
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