Belinelli: “Mi sento leader, addio di Messina? Uno stimolo”

Nazionali

Ospite insieme a Danilo Gallinari a Sky Sport per il Media Day azzurro, Marco Belinelli ha parlato, anche ai microfoni della Gazzetta dello Sport, del suo ruolo in Nazionale e delle aspettative per il prossimo Europeo, oltre che delle delusioni per la mancata qualificazione alle ultime Olimpiadi a Rio.

Marco, comincia l’avventura dell’Italia all’Europeo, cosa ti aspetti?

Finalmente si inizia! Siamo tutti contenti e carichi. Sicuramente ad oggi non abbiamo ottenuto nessun risultato, ed ovviamente c’è tanta voglia di far bene. La squadra è diversa rispetto agli anni passati, dobbiamo conoscerci meglio sul campo per prepararci ed arrivare pronti all’Europeo.

Sarai uno dei leader della squadra, come ti senti in questo ruolo?

Molto bene, devo essere sincero. Passano gli anni ma rimane la voglia di crescere come giocatore ed essere utile verso i giovani. Sono a disposizione di tutti quanti, come ho sempre cercato di dimostrare. Siamo la Nazionale Italiana, dobbiamo cercare di aiutarci l’un l’altro.

Un sogno per questo Europeo?

Io, Gigi (Datome) e tanti altri… Luca (Vitali), siamo qui da tanti anni e non aver vinto nulla con la maglia della Nazionale è qualcosa di brutto. Come abbiamo sempre detto, non vogliamo essere ricordati come quei giocatori che non hanno mai fatto niente di positivo. Dobbiamo pensare in grande e cercare di centrare gli obbiettivi, lavorando bene questo mese e cercare veramente di dare il massimo in questo Europeo per riportare l’Italia dove deve essere.

Può essere un limite o magari uno stimolo, sapere che Messina in futuro non sarà più l’allenatore della Nazionale?

Deve essere una cosa in più per tutti noi. Ettore è carichissimo e, conoscendolo, appena arrivati a Folgaria faremo una riunione per parlare del Preolimpico. Ora vogliamo far bene e cercheremo di lavorare rimanendo coi piedi per terra.

Grandi emozioni ma anche delusioni, nel Preolimpico di Torino l’anno scorso

Si, è stato molto deludente, abbiamo iniziato bene battendo la Croazia ma poi non siamo riusciti a fare quello che volevamo, Tutti ci credevamo, non abbiamo giocato per perdere. E’ stato pesante, ma deve servirci da lezione. Non abbiamo mai vinto niente, ma siamo un gruppo che ha esperienza, che ha vinto nei club, vogliamo crescere come squadra e vogliamo vincere

Quali sono le nazionali che soprattutto dobbiamo temere?

Quando si giocano queste manifestazioni, arrivi ad un livello tale per cui tutte le squadre sono forti. Tanti giocatori giocano in Nba ed Eurolega ed hanno vinto con i loro club. Vedo la Serbia come nazionale più forte: ci gioca l’ex compagno di Gallo, Jokic, poi hanno tanto carattere e tanto talento. Noi cercheremo di fare il nostro.

Marco, hai cambiato franchigia quest’estate, da Charlotte ad Atlanta. Con quali ambizioni ed obbiettivi?

Per me è un anno importante: nel 2018 sarò free agent. Nella mia carriera ho cambiato parecchie squadre, ma mi sono sempre trovato bene ed ho imparato qualcosa in ogni città. Vado ad Atlanta carico, è una squadra giovane in ricostruzione, ma cercheremo di fare una buona stagione.

Alessio Tarquini

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