Bernard King e la magia di Isiah Thomas

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Nella 1983/1984 la NBA era ancora terra di dominio di Larry Bird e Magic Johnson. I Pistons di Isiah Thomas avrebbero dovuto aspettare la fine del decennio per imporre il loro talento.  Il loro miglior giocatore stava però cominciando a dimostrare quello di cui era capace. Una importante prova a favore di ciò fu durante i playoff di quella stessa stagione, nella sfida che lo vedeva contrapposto ai Knicks di Bernard King. Quello che al tempo era forse il miglior attaccante di tutta la NBA. 

Il record delle due squadre alla fine della RS fu molto simile (47-35 per New York e 49-33 per Detroit) e le due contendenti si videro contrapposte subito al primo turno. La serie si dimostrò molto combattuta finendo per andare a Gara-5 (al tempo il primo turno era al meglio delle cinque gare), con nessuna delle prime quattro conclusasi con più di otto punti di scarto in favore del vincitore. Detroit aveva il fattore campo e tra le altre cose Bernard King si era infortunato alla mano e, alla fine, si presentò colto da influenza alla partita decisiva.

Questo però non gli impedì di segnare comunque 44 punti con 17/26 dal campo e ben 12 rimbalzi. Dei 44 punti, ben 12 arrivarono negli ultimi cinque minuti di partita. La gara, a circa due minuti dalla fine, sembrava nelle mani dei Knicks, quando però il momentum passò dalle mani di King a quelle di Thomas. Il play di Detroit segnò gli ultimi 14 punti della propria squadra in appena 1:34, forzando i supplementari.

Durante i cinque minuti aggiuntivi sia King che Thomas segnarono 4 punti. Alla fine la vittoria andò a New York, ma la strepitosa reazione di Isiah impressionò tutti. Il momento viene ben inquadrato dalle parole di Chuck Daly, coach dei Pistons:

In certi momenti Zeke è magico. Lo avete visto tutti stanotte

Mattia Moretti

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