Bilancio della prima metà di stagione dell’Olimpia Milano

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Prima in campionato con 13 vittorie e 1 sconfitta, quinta in Eurolega con 10 vittorie e 6 sconfitte. I numeri parlano chiaro, la prima parte di stagione dell’Olimpia Milano non può non considerarsi più che positiva, ma si poteva fare meglio?

In questo articolo andremo ad analizzare il cammino dei biancorossi sino ad oggi tra LBA, Eurolega, minutaggi, roster e qualità del gioco espresso in questo primo frangente di stagione regolare.

 

LBA: un autentico dominio… con l’eterno quesito “minutaggi”

Tutto facile (o quasi) per l’A|X sul suolo nazionale, gli uomini di Ettore Messina guardano in solitaria le inseguitrici (Virtus Bologna su tutte) dalla vetta della classifica con un bottino di 26 punti, frutto di 13 vittorie e 1 sola sconfitta.

L’Olimpia Milano si dimostra ancora una volta la squadra da battere, il lunghissimo roster permette a coach Messina di gestire al meglio le energie e qualità dei suoi giocatori, lasciando spesso e volentieri in tribuna a rifiatare i veterani Rodriguez e Hines. Le vittorie sono lì da vedere, frutto di prestazioni a volte clamorose (+25 nella W su Venezia, +29 in quella su Sassari e +26 in casa di Brindisi) e a volte un po’ meno brillanti, soprattutto per via dei sempre logoranti doppi turni di Eurolega.

Come mai questo accade nonostante il vasto roster a disposizione? Il problema “minutaggi” è da sempre ben noto in casa Olimpia Milano, soprattutto nelle ultime due stagioni, con i giocatori più utilizzati che arrivano a maggio con le batterie scariche. Per cercare di risolvere questo problema quest’anno i biancorossi hanno aggiunto alle proprie fila giocatori italiani di livello come Alviti, Ricci e, su tutti, Nicolò Melli (per ultimo anche Baldasso) che vanno ad aggiungersi ai già presenti Datome, Biligha e Moraschini (fermo da settimane per un caso di doping), ma la solfa non cambia. Gli italiani, Melli e Datome a parte, faticano a trovare spazio e fiducia. A volte anche l’utilizzo degli americani rimane un punto di domanda, con Shields e Hall a spartirsi i minuti più importanti mentre giocatori del calibro di Troy Daniels guardano dalla panchina o talvolta anche dalla tribuna (l’ex Lakers è sceso in campo in LBA solo in 5 occasioni).

Una cosa è certa, coach Messina vuole vincere, sempre e comunque, e sa che per farlo deve affidarsi ai suoi giocatori migliori (qui un estratto di una sua conferenza stampa in cui parla proprio dell’argomento).

 

Eurolega: inizio col botto, poi un (inevitabile?) calo

Nella massima competizione europea l’Olimpia parte fortissimo, subito 5 vittorie consecutive con CSKA, Baskonia, Maccabi, Efes e Asvel, il primo stop arriva in quel di Monaco di Baviera, nel rematch della clamorosa serie playoff dello scorso anno. L’A|X troverà poi altri tre successi consecutivi che la lanceranno in vetta alla classifica con 8 vittorie: tra le vittime anche la corazzata Barcellona, che cade al Forum al termine di una vera e propria battaglia. 75-70 il punteggio finale di una gara in cui l’Olimpia mette in mostra tutto il proprio potenziale offensivo e difensivo. Milano gioca bene, si diverte e fa divertire, Shields si riconferma un giocatore di primissima fascia Eurolega, Hall una scoperta, l’energia e l’intelligenza di Mitoglou non fanno rimpiangere LeDay e i veterani Rodriguez, Hines, Datome, Delaney e Melli non deludono mai.

Ma non è tutto oro quel che luccica: dopo l’importante vittoria in quel di Istanbul, sponda Fenerbahçe, si inceppa qualcosa nei meccanismi dei biancorossi. Iniziano i primi seri problemi di infortuni (Mitoglou deve operarsi al piede, fuori almeno fino a febbraio) e con essi arrivano 4 sconfitte consecutive, due veramente pesanti per mano di Unics (97-71) e Olympiacos (72-93), quest’ultima per altro in casa. Il gioco dell’Olimpia inizia ad essere più prevedibile, meno fluido, calano le percentuali dal campo e i punti segnati (72,5 di media nelle ultime 7 partite) e la difesa si rivela non più così impenetrabile come ad inizio di stagione, probabilmente ancora una volta per via della stanchezza.

Nonostante gli alti e bassi di queste ultime settimane, i milanesi si trovano in quinta piazza con due partite da recuperare causa COVID-19, una posizione da tenersi stretta in vista del girone di ritorno, in attesa dei recuperi di Mitoglou, Shields (frattura alla mano nel match con il Real Madrid), Datome e Rodriguez… con un occhio sempre rivolto al mercato in entrata.

 

Roster: i migliori e i peggiori fino ad oggi

Nell’ultima postseason l’A|X ha ancora una volta cambiato molto, confermando sì gran parte del proprio roster ma anche salutando giocatori importanti come Punter e LeDay, assoluti protagonisti della passata stagione. Al posto di Punter, top scorer biancorosso in Eurolega l’anno scorso, l’Olimpia ha aggiunto Troy Daniels, ad oggi uno dei grandi punti di domanda della stagione milanese e, sicuramente, uno fra i peggiori nel roster biancorosso. Fermo da un anno, arriva alla corte di coach Messina ed subito è costretto ai box a causa di un infortunio muscolare, al rientro stenta a decollare e i minuti a disposizione sono quasi sempre risicati. Finora i minuti giocati da Daniels sono 84 in campionato in 5 partite e poco più di 99 in 4 partite di Eurolega.

Milano
Fonte: Euroleague

Discorso diverso per LeDay, sostituito dal greco Mitoglou, uno dei migliori in questo inizio di stagione biancorosso. La staffetta con Melli funziona alla grande e l’ex Pana si rende utile anche da “finto” centro quando Hines è a riposo in panchina. Le cifre parlano chiaro, 8.3 punti, 4.7 rimbalzi e quasi 2 rubate a partita in Eurolega in 10 partite disputate, 12 punti e 6 rimbalzi di media in campionato in 8 partite.

L’altra sorpresa porta il nome di Devon Hall, assoluta “steal” nel mercato estivo biancorosso. Arrivato in sordina come possibile sostituto di Vlado Micov, si rivela una pedina fondamentale nel gioco di Messina grazie all’assoluta versatilità che gli permette di ricoprire 3 ruoli. Giocatore forte fisicamente, rapido di piedi, con un buon ball-handling e un tiro da tre punti più che affidabile, si è messo in mostra in Eurolega con prestazioni di altissimo livello: prima l’esordio col CSKA (11 punti), poi l’ottima prestazione con il Maccabi (17 punti), contro l’Asvel firma il canestro della vittoria, con il Barcellona piazza 16 punti e, per chiudere, nella vittoria casalinga con il Pana arriva il career-high di 19 punti. Ad oggi, insostituibile.

Non possiamo poi non parlare del rendimento di Shavon Shields, l’altra pedina di cui coach Messina non può fare a meno: l’americano con passaporto danese si è riconfermato uno dei migliori nel suo ruolo dopo la fantastica stagione 2020/21 e ad oggi è lui il giocatore più importante nel roster dell’Olimpia. Terminale offensivo n°1 con 12.4 punti di media in Eurolega, fondamentale anche in difesa e a rimbalzo, la sua assenza si farà sentire.

Dei veterani abbiamo già parlato, il rendimento di Rodriguez e Hines è sempre superlativo, soprattutto quello di quest’ultimo, autentico leader difensivo di cui l’Olimpia non può fare a meno, Datome ha alternato alti e bassi (ma che partita con il Barcellona!), lo stesso per Delaney, ancora con qualche problema fisico. L’altra aggiunta di lusso, Melli, non ha deluso le aspettative. Nel caso di Nik le statistiche non sono da guardare, quello che fa il reggiano non si legge nel box score. Stiamo parlando di energia, letture, cambi difensivi perfetti, aiuti, tutto tradotto in una parola: leadership.

Giampaolo Ricci è uno degli italiani aggiunti per sopperire al problema delle rotazioni in campionato, ma anche in Eurolega l’ex capitano della Virtus Bologna si è rivelato un giocatore di assoluta importanza. La fiducia di coach Messina nel nativo di Roma è cresciuta di partita in partita. Spesso utilizzato come ala grande, ma anche come ala piccola il nuovo idolo del Forum è riuscito a ritagliarsi il suo spazio fra i grandi con prestazioni di carattere, su tutte quella con l’Asvel chiusa con 10 punti e un mortifero 3/3 da oltre l’arco.

Le note dolenti portano i nomi di Kaleb Tarczewski e, soprattutto, Jerian Grant. Il primo non è più ben visto da coach Messina, il suo rendimento ad oggi si è rivelato insufficiente in Eurolega (1.9 punti, 1.5 rimbalzi in quasi 8 minuti di media) e poco più che discreto in LBA (6.2 punti, 3.8 rimbalzi in 17.3 minuti di media a gara). Il secondo, arrivato come terza combo guard per far rifiatare Rodriguez e Delaney, non si è mai dimostrato all’altezza del livello richiesto in entrambe le competizioni.

Infine Ben Bentil, giocatore aggiunto in corsa dopo l’infortunio di Mitoglou e che si è rivelato sin da subito importante soprattutto in Eurolega.

 

Conclusioni

Una seconda parte di stagione infernale attende al varco l’Olimpia Milano, che dovrà essere pronta a fronteggiare non solo le due competizioni Campionato ed Eurolega, ma anche le Final Eight di Coppa Italia, primo obiettivo stagionale dei biancorossi in ordine cronologico. In campo europeo l’A|X dovrà affrontare 10 partite su 18 lontano dalle mura di casa (da segnare i big match con Efes, CSKA, Real, Barcellona e Olympiacos): tra infortuni e assenze per via del Covid-19, riusciranno i biancorossi a continuare al meglio la stagione?

Matteo Gualandris

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