Uno dei più clamorosi “sliding doors” della storia NBA è stato svelato da Andrew Bogut: i Golden State Warriors stavano per cedere Steph Curry nel 2012, non Monta Ellis.
Durante un’intervista al podcast House of Strauss, Bogut ha raccontato che, all’epoca del suo trasferimento dai Milwaukee Bucks agli Warriors, entrambi i giocatori erano stati presi in considerazione per la trade. Il lungo australiano, che stava seguendo un percorso di riabilitazione per un infortunio alla caviglia, ha appreso la notizia grazie al suo stretto rapporto con alcuni membri dello staff medico di Golden State.
“Ho visto entrambi i fascicoli,” ha spiegato Bogut. “Mi dissero che si trattava di scegliere tra Monta e Steph, e alla fine optarono per cedere Monta a causa dei problemi di salute di Curry”.
Nel 2012, Stephen Curry era ancora un giovane talento, ma segnato da frequenti infortuni alla caviglia che mettevano in dubbio la sua affidabilità a lungo termine.
La decisione di puntare su Curry si è rivelata una delle più geniali della storia NBA: da lì nacque una dinastia capace di conquistare titoli e rivoluzionare il gioco. Bogut stesso ha sottolineato con ironia:
“Col senno di poi è stata una mossa geniale, ma sarebbe potuta andare diversamente”.