Sono giorni di grande apprensione in Medio Oriente per il conflitto scoppiato tra Israele e Iran, dopo che il governo di Tel-Aviv, nella notte italiana tra giovedì e venerdì, ha bombardato il territorio iraniano colpendo obiettivi strategici ma anche civili. Nelle ore successive l’Iran ha risposto lanciando centinaia di missili verso Israele, in particolare sulla capitale: anche se la maggior parte è stata intercettata dai sistemi di difesa israeliani, si stima che 9 di essi sono alla fine arrivati a destinazione.
Un missile in particolare ha colpito il condominio in cui vive coach Dimitris Itoudis con la sua famiglia. Né il coach greco né i suoi familiari sono stati feriti nell’attacco in quanto al momento si trovano in Grecia.
— Itoudis Dimitris (@ItoudisD) June 14, 2025
Il tema della guerra non può non impattare anche sull’aspetto sportivo: già da tempo i club israeliani disputano le partite delle coppe europee in territorio neutro, cosa che continueranno a fare anche nella prossima stagione. Maccabi Tel-Aviv e Hapoel Tel-Aviv disputeranno l’EuroLega, ma sarà sicuramente complesso convincere giocatori stranieri a firmare per loro, data la situazione geopolitica in cui sarebbero chiamati a vivere. Nella stagione che si sta concludendo sono stati numerosi gli atleti che, dopo aver firmato con le squadre israeliane in estate, ci hanno ripensato non volendo rischiare la propria vita per rimanere in Israele.
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