Boniciolli è una furia: smette di allenare durante la partita e condanna il comportamento dei suoi

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In casa Fortitudo è in corso una vera e propria bufera.

Matteo Boniciolli, Coach della squadra bolognese, ha rilasciato una lunga intervista a Daniele Labanti del “Corriere di Bologna“, dando vita ad una guerriglia puntando il dito proprio verso i suoi giocatori, colpevoli, secondo le sue parole, di non aver dato il massimo nell’ultima partita contro Piacenza, persa dai fortitudini.

Di seguito alcuni passaggi dell’intervista:

È stata una partita inguardabile — attacca il coach — e le mancanze le ho sottolineate stando a sedere, aspettando che giocatori narcotizzati facessero qualcosa.

Il Coach della si è infatti seduto in panchina dopo pochi minuti di gioco, in segno di polemica verso i suoi giocatori.

Io rispetto il loro lavoro, ma loro devono rispettare anche il mio. E non faccio la marionetta in panchina mentre in campo la squadra non dà il 100%. È una responsabilizzazione dei giocatori ma poi io rispondo sempre dei nostri risultati. La squadra deve stare ai patti: ci alleniamo bene per giocare al meglio possibile. Se questo patto viene rotto, io non sono più in condizione di guidare la squadra. All’intervallo non sono andato nello spogliatoio. Ho detto ai giocatori: “Ora vi guardate in faccia, vi parlate, decidete voi chi entra nel terzo quarto”. La reazione emotiva, nel secondo tempo, c’è stata».

boniciolli fortitudoE Boniciolli ha anche da dire riguardo al futuro..

Domenica qualcuno dei miei dovrà dimostrare che non s’è dimenticato com’era l’epoca delle minors e quanto è impegnativo indossare questa maglia. A gennaio io e la società vorremmo fare mercato per un rinforzo, ma potremo anche fare delle sostituzioni. Se qualche giocatore non ce la fa, o non se la sente, lo cambiamo. Il nostro cammino è in linea con il mio programma. L’utopia della Fortitudo è costruire una squadra in cui gli italiani siano protagonisti, in modo che se andremo in A1 non dovremo acquistare sette giocolieri della D-League. Oggi, contro team con due americani fortissimi, facciamo fatica. A giugno, il rendimento costante e due americani non vincolanti ci daranno dei vantaggi. Quello che non era previsto sono le partite tipo domenica a Piacenza, giocate con la testa da un’altra parte.

Fonte:http: corrieredibologna.corriere.it

Matteo Gualandris

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