Brindisi – Fortitudo Bologna, le pagelle: Brown come una valanga, la Pompea si spegne dopo un quarto

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Un anno dopo, la Happy Casa Brindisi è in finale di Coppa Italia grazie ad una prestazione magistrale da parte di tutto l’organico. Energia è la parola chiave per una vittoria che mette alle corde la Fortitudo già nei primi minuti della partita e che dà l’opportunità alla squadra di Vitucci di giocarsi un’altra volta il trofeo, questa volta, con i campioni d’Italia della Reyer Venezia. Ecco le pagelle.

HAPPY CASA BRINDISI

Banks 7.5: l’unica “pecca”, se così si può dire, è una percentuale dal campo che gli si può assolutamente perdonare vista la capacità e la volontà di coinvolgere i compagni con assist o meno direttamente dalla regia o da dei recuperi e dalla pressione difensiva. A parlare per l’ex varesino ci sono anche 7 rimbalzi, oltre agli 11 punti.

Thompson 7: il quarto miglior tiratore dell’intera lega che sfodera la sua migliore versione da assist-man. Brindisi non dà punti di riferimento.

Martin 7: 21 minuti all’insegna della precisione sia sul versante offensivo – 4/5 dal campo – sfruttando ogni occasione e solido anche in fase di protezione del ferro.

Stone 6: tra tutti i brindisini è il giocatore che dà meno nell’occhio, non una grande notte a livello personale ma l’occasione per dire la sua sarà in finale contro un folto reparto di lunghi.

Brown 8: quantità e qualità sul campo. Le sue giocate di intensità e scorribande nel pitturato sono la firma dell’allungo brindisino, una gara che sfiora la perfezione. Un martello compressore per tutta la sua permanenza sul campo.

Gaspardo 7: Vitucci trova in Rapahel il suo sesto uomo, consistente e dinamico su entrambi i versanti del campo.

Sutton 6.5: fuori Brown o Stone, l’ala americana è di sicuro un’ottima alternativa per coach Vitucci. L’ala neo-brindisina non è ancora del tutto inserita all’interno del sistema della Happy Casa ma sembra sulla buona strada.

Zanelli 6.5: si mette in mostra soprattutto in fase difensiva, sempre a mordere le caviglie al portatore di palla.

Campogrande 6: per l’ex Avellino una gara umile sotto i ferri, in difesa a tenere alta l’intensità e con una tripla nel finale.

Coach Vitucci 7.5: Brindisi è una fonte inesauribile di energia. Nel segno di Brown e Banks, la Happy Casa ingrana la quinta sin dai minuti iniziali macinando gioco in attacco – trovando successo nel pitturato e dalla lunga distanza – e applicando un’efficace pressione difensiva sui ragazzi di Martino. La fuga dei brindisini si concretizza nel terzo quarto, ma già era stata progettata nel secondo periodo grazie al ‘Fattore B’ di Brindisi – l’asse Banks e Brown – capace sì di segnare ma soprattutto coinvolgere e mettere in ritmo i propri compagni.

 

POMPEA FORTITUDO BOLOGNA 

Robertson 5: completamente spenta dalla difesa avversaria la sua agilità e la sua capacità non solo di trovare tiri dall’arco ma anche di trovare soluzioni interne per sè e per i compagni.

Fantinelli 5: come il resto della squadra non riesce a ripetere la buona gara disputata contro Brescia, senza mettere in risalto la propria versatilità e il dinamismo su entrambi i fronti.

Aradori 4.5: una tripla e un canestro in area nel primo quarto, poi del tutto in ombra in una gara, nervosa, in cui il suo contributo avrebbe fatto comodo alla Pompea. Un 2/11 dal campo forzato dall’intensità difensiva avversaria di cui il numero 4 bianco blu è stato vittima.

Leunen 5: chiude la sua Final Eight con una prestazione piuttosto silenziosa e sottotono.

Sims 5.5: sfiora un’altra doppia-doppia, ma quello che salta all’occhio è la difficoltà di stare allo stesso passo dei lunghi avversari come John Brown, come nel primo quarto quando è costantemente chiamato ad alzare la sua posizione per difendere i pick & roll.

Cinciarini 5: seconda partita in doppia-cifra in questa Final Eight, ma la sua prestazione passa del tutto inosservata a causa oltre che del risultato anche per le 4 palle perse e i 5 falli commessi.

Mancinelli 5: il suo ingresso in campo e i suoi 11 minuti mal contati potevano far sperare a coach Martino di poter trovare soluzioni sotto i ferri, ma così non è stato. Anche per la sua esperienza il ritmo avversario era troppo intenso.

Daniels 5.5: proprio per le sue caratteristiche fisiche, là sotto è il tipo di giocatore designato per contenere l’energia e la fisicità brindisina. In poco più di un quarto d’ora sul parquet le sue cifre dicono 7 punti e 9 rimbalzi.

Stipcevic 5: periodo buio per il play della F che uscendo dalla panca si ritrova un’eredità pesante e non semplice da gestire.

Dellosto 5: viene buttato nella mischia quando la gara ha già preso una direzione precisa, quello che riesce a fare è strappare qualche rimbalzo.

Coach Martino 5: la sua F è vittima di una valanga impossibile da arginare in una serata di grande energia e volume per Brindisi. L’immediato dispendio energetico, dovuto alla pressione della difesa della Happy Casa, e la fisicità degli avversari levano creatività e la possibilità di arrivare a canestro con lucidità. In modo forse troppo drastico ed evidente, ma la Pompea è costretta ad inginocchiarsi di fronte ad un’impeccabile Brindisi. Nessuno può comunque togliere a coach Antimo Martino e ai suoi ragazzi il buon risultato di essere arrivati fino ad una semifinale di Coppa Italia da neo-promossa.

Matteo Bettoni

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