HAPPY CASA BRINDISI
BOSTIC 8: decisamente l’MVP di serata. Martella la difesa bianconera dall’inizio alla fine, chiude con 27 punti e 10/10 ai liberi. Autentico dominatore della serata, prova maiuscola
MOTTA n.e.
VISCONTI 6: segna 5 punti pesanti in avvio di ultimo quarto. Prima e dopo si limita a fare il suo, senza troppo uscire dai suoi ranghi
GASPARDO 5: male al tiro (0/7 dal campo), segna solo dalla lunetta e anche in difesa fatica tanto
THOMPSON 6,5: 17 punti e 6 assist, giocate intelligenti in momenti chiave della partita, con la capacità di fare la cosa giusta soprattutto nei momenti in cui l’attacco brindisino fatica a trovare la via del canestro con facilità. Mente e cuore di questa squadra
CATTAPAN n.e.
GUIDO n.e.
UDOM 7: sfiora la doppia doppia con 10 punti e 9 rimbalzi. Presenza costante nei pressi del ferro, anche in un ruolo non suo come quello di centro contro Gamble, più fisico e “pesante” rispetto a lui. Prezioso
BELL 5,5: si vede solo con una tripla allo scadere del primo quarto. Per il resto fa fatica dietro e davanti
PERKINS 7,5: 19+8 in una serata in cui in attacco fa ciò che vuole, trovando la via del canestro sia lontano dal ferro che nei pressi del tabellone. Dietro tiene botta, nonostante i 5 falli commessi, mostrando i muscoli e la cattiveria necessaria
WILLIS 6: si vede poco, perché l’attacco di Brindisi passa poco da lui. Solo due conclusioni tentate (e messe a segno), poi tanto lavoro sporco per gli altri
All. VITUCCI 7: in emergenza per via delle assenze di Harrison e Zanelli, a cui si è aggiunta all’ultimo quella di Krubally. Brindisi gioca una partita intelligente, con voglia e tenacia, capace di sfruttare i tanti errori in attacco della Virtus, anche in una serata in cui la squadra pugliese non riesce sempre a correre in transizione
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA
TESSITORI 6: parte bene, 4 punti e 2 rimbalzi in 5 minuti poi non vede più il campo
BELINELLI 4,5: malissimo al tiro (2/11 dal campo), sbagliando sia tiri aperti sia conclusione alla sua maniera. Serata da dimenticare, anche in difesa visto che Bostic ne segna tanti dei 27 totali in faccia a lui
PAJOLA 6: grinta e voglia, l’unico a pressare subito la palla e nel finale anche il canestro dell’ultimo pareggio della partita
ALIBEGOVIC 5: male al tiro, male anche dietro in una serata in cui capisce poco e fa arrabbiare tanto Djordjevic. Timida presenza a rimbalzo in attacco nel secondo tempo, ma non può bastare
MARKOVIC 5: in attacco si vede poco ma è una serata storta anche sotto altri aspetti, soprattutto in difesa dove non è il consueto mastino a cui ci ha abituato
RICCI 6: una serata in cui si riprende dalle brutte prestazioni dell’ultimo periodo. Parte bene, presente a rimbalzo (9) poi però anche lui viene lasciato in panchina a lungo nel secondo tempo dopo qualche errore di troppo
ADAMS n.e.
HUNTER 5: va in confusione fin da subito, non è la sua partita e i kg di Perkins non sono adatti alle sue caratteristiche. Oltretutto anche falloso, nonostante i soli 10 minuti di utilizzo
WEEMS 6: ci prova fino alla fine, come sempre, anche se non risulta efficace come suo solito
TEODOSIC 5: parte malissimo con due perse consecutive, poi si riprende con un gioco da 4 punti che regala il primo vantaggio alla Virtus. Poi però tra tanto e male, 5/14 dal campo, disinnescato dalla difesa brindisina nei possessi pesanti dell’ultimo periodo. Non infonde tranquillità nei suoi compagni
GAMBLE 7: il migliore, dà continuità alla buona prestazione contro Bourg. Ultimo ad arrendersi, chiude con 18 punti e 9 rimbalzi. Dietro soffre Perkins che lo mette in difficoltà sin dall’inizio, ma non gli si può chiedere di più da entrambi i lati del campo
ABASS 6,5: 9 punti in 13 minuti, uno dei più positivi dimostrando la giusta grinta quando viene chiamato in causa nel primo tempo. Nei secondi 20’ non trova spazio e forse si poteva provare per qualche minuto
All. DJORDJEVIC: 5,5: la Virtus gioca bene nel primo tempo, nonostante i 43 punti subiti che però vanno contestualizzati all’avversario (terzo miglior attacco del campionato). Nel secondo tempo rotazioni ridotte e gestione sbagliata di alcuni possessi decisivi in attacco fanno la differenza
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