Un annata povera di rookie di valore, se si escludono i soliti due o tre noti. Nonostante questo però la NBA sta per assegnare il premio di Rookie of the Year, vinto lo scorso anno da Damian Lillard. Quest’anno la vittoria sembra scontata, ecco le opinioni dei nostri “esperti”.
Il ROY secondo Stefano Muratorio: Micheal Carter-Williams
Che sia chiaro: sono un fan sfegatato di Victor Oladipo e Giannis Antetokounmpo, ma oltre alla mia passione per questi due talentuosissimi giocatori devo riconoscere che il numero uno dei Philadelphia 76ers ha concluso una buonissima annata con pochi bassi e molti alti, a memoria mi sembra di ricordare che sia in una singolare classifica con Lebron James, Michael Jordan, Magic Johnson, Oscar Robertson e Tyreke Evans. Sì, quest’ultimo ci può far storcere il naso, ma il suo primo anno fu qualcosa al limite del leggendario per coloro i quali ricordino. Certo, va detto che stiamo parlando della squadra con il secondo peggior record della Lega, con una imbarazzante striscia di 26 sconfitte consecutive, quindi per il buon Michael Carter-Williams le cifre raggiunte potrebbero non rappresentare i reali standard, ma ciò che ho visto mi fa pensare che questo playmaker di due metri possa fare un’ulteriore evoluzione al ruolo; non so se mi spiego, questo sa difendere, sa attaccare, legge le traiettorie, è lungo come la Quaresima e sta costruendo il tiro dalla medio-lunga per far male a chiunque abbia di fronte. Ok, dopo questa mia breve valutazione volevo solo criticare tutti coloro i quali danno questa classe di matricole come una delle peggiori di sempre. E’ vero, non c’è il fenomeno, ma vedo almeno 15 giocatori con un futuro da role-player in qualsiasi contender del futuro.
P.S la coppia Oladipo+Smart l’anno prossimo potrebbe farci impazzire, metteteci anche Harkless, Harris, Vucevic, Nicholson e la dodicesima scelta di questo Draft e ci divertiamo…
2° classificato: Victor Oladipo, Orlando Magic
3° classificato: Giannis Antetokounmpo
Il ROY secondo Mattia Moretti: Michael Carter-Williams
Il longilineo playmaker ex-Syracuse ha decisamente dato spettacolo in questa stagione. Partito come undicesima scelta all’ultimo Draft, ha finito con l’imporsi -almeno a mio parere- come la miglior matricola dell’anno. Il fisico c’è – per altezza e ruolo ricorda un Magic Johnson (con le dovute proporzioni, sia chiaro)- e le capacità tecniche anche: una buona visione di gioco e un discreto fiuto per il rimbalzo ne fanno un giocatore versatile; in attacco le soluzioni sono diversificate, il fisico non troppo roccioso ne ha limitato gli attacchi verso il canestro facendolo optare per più conclusioni da oltre l’arco: la meccanica di tiro non è ottimale (il ragazzo dovrebbe spezzare di più il polso) ma si è dimostrato comunque difficile da contrastare per l’altezza a cui arriva una volta allungate le braccia; difensivamente si è dimostrato un ottimo ladro di palloni ed ha ampi margini di miglioramento.
Le cifre, sebbene qualcuno le reputi “gonfiate” dall’essere parte di una squadra di bassa classifica come i Sixers, sono di tutto rispetto con i 16.7 punti a gara a cui si sommano i 6.2 rimbalzi , 6.3 assist e 1.9 palloni rubati. In 34 minuti di utilizzo, con un PER pari a 15.59. Aggiungiamo poi le partite in cui ha fatto registrare delle triple doppie e lo strepitoso esordio contro Miami chiuso a 22 punti, 12 assist, 7 rimbalzi e 9 palle recuperate (!). Tanto basta perché il buon MCW possa essere definito come il Rookie maggiormente pronto e maturo di questa tornata (forse anche per la maggiore età, è un classe 1991): qualità certificata dall’essere il secondo Rookie – dopo Shaquille O’Neal- a vincere il premio di giocatore della settimana nei suoi primi sette giorni nella lega. Qualcuno parla di una meteora, io non la vedo così e aspetto con ansia il duo MCW-Nerlens Noel nella città dell’amore fraterno. Signore e Signori: Micheal Carter-Williams il prossimo grande playmaker della NBA.
2° classificato: Victor Oladipo, Orlando Magic
3° classificato: Mason Plumlee, Brooklyn Nets, & Gorgui Dieng, Minnesota Timberwolves
Il ROY secondo Pietro Rossi: Michael Carter-Williams
Bisogna per forza dare questo premio? La class Draft del 2013 si è rivelata veramente scadente, basti pensare al flop di Anthony Bennett o a quelli di Porter e Len. In questo contesto non c’è storia: il premio verrà assegnato ad una delle poche note liete, Michael Carter Williams. Il prodotto di Syracuse è colui che ha stupito di più durante la RS: viene scelto con l’11esima scelta, ma durante le 82 gare riesce a tenersi dietro i più quotati Oladipo, Burke, McLemore in tutte le stats più importanti. L’apice sicuramente è nella partita d’apertura con la prestazione monstre contro i Miami Heat di James. Nonostante la stagione oltre le aspettative, MCW non è da considerare il ragazzo più talentuoso del Draft 2013, semplicemente quello che ha avuto più possibilità, dato che i 76ers non possono vantare (per ora) un grande reparto guardie. Rimane il fatto che Michael è stato l’unico (insieme a Pero Antic) ad andare oltre le aspettative di inizio e stagione e quindi merita questo premio.
2° classificato: Trey Burke, Utah Jazz
3° classificato: Pero Antic, Atlanta Hawks
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