Byron Scott sulla corsa all’MVP: “Dovrebbe esserci anche il nome di Kobe”

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Stephen Curry, James Harden, Russell Westbrook, Chris Paul, Anthony Davis, Lebron James. Se uno di questi vincesse l’MVP probabilmente non si potrebbe gridare allo scandalo, perché la corsa al trofeo è stata raramente così affollata ed equilibrata. Ognuno ha i propri punti a favore: Curry il miglior record di squadra, Harden la posizione in classifica giocando quasi da solo, Davis dei numeri pazzeschi al terzo anno in NBA e via discorrendo.

Mentre questi sei si danno battaglia, con Curry ed Harden visibilmente favoriti, Kobe Bryant è ai box con l’ennesimo infortunio della sua storia recente: il Black Mamba è KO da poco prima dell’All Star Break con un problema alla spalla e tornerà la prossima stagione, dopo aver disputato appena 35 partite in questa con 22.3 punti, 5.7 rimbalzi e 5.6 assist di media, tirando però col 37% dal campo e il 29% da tre punti.

Complice il roster assolutamente al di sotto della media NBA, i Los Angeles Lakers, con o senza Kobe, sono penultimi nella Western Conference con un record di 20-56, reduci dall’ennesimo “derby” di LA perso contro i cugini dei Clippers. Byron Scott, interrogato sulla corsa all’MVP, ha osato (e “osare” in questo caso è il verbo giusto…) rispondere in questo modo:

Non si è capito bene il motivo di questa affermazione, l’1 Aprile è passato ormai da qualche giorno, ma ovviamente ha scatenato l’ilarità degli appassionati e probabilmente anche quella, amara, dei tifosi giallo-viola, che in una stagione disastrosa come questa devono sorbirsi questi commenti.

Francesco Manzi

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