Cantù non si limita a vincere, Milano demolita!

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ACQUA VITASNELLA CANTU’ 83               EMPORIO ARMANI MILANO 64

Recupero di spessore della trentunesima giornata di campionato: si disputa il sentitissimo derby fra Cantù e Milano, sfida mai banale o poco emozionante. Sono però tanti, per questa volta, i motivi ulteriori che aggiungono enfasi al match: la presenza della star Metta World Peace, che ha causato lo spostamento della sfida dal Pianella a Desio, il bisogno assoluto di una vittoria per i brianzoli per inseguire i playoffs e l’imbattibilità in atto di Milano.

I padroni di casa hanno più motivazioni e lo dimostrano sul parquet, trascinati dall‘inizio fulminante di Stefano Gentile, 7 punti immediati per vincere il derby fraterno sotto gli occhi di papà Ferdinando (14 a 6 il parziale iniziale). Milano non si scompone e riesce ad avvicinarsi con le triple di uno scatenato Melli e di Joe Ragland, ex non particolarmente emozionato. Dal 14 pari il resto della frazione vede un testa a testa che si risolve in favore degli uomini di Sacripanti, anche per merito della straordinaria tripla sulla sirena di Feldeine, valida per il 22 a 16 dei primi dieci minuti.

All’inizio del secondo periodo Cantù dimostra di essere ancora la compagine più in palla. World Peace segna i primi due punti del suo match e il vantaggio raggiunge la doppia cifra (28 a 18). Milano però, dal canto suo, riesce a recuperare la sua stella Marshon Brooks: l’ex Nets recupera molti palloni e, con la collaborazione di Ragland, fa avvicinare la sua squadra sul 29 a 27. Cantù si ricompatta e la tripla di Johnson Odom è la scossa che consente un nuovo allungo: World Peace realizza due canestri di pregevole fattura e, approfittando della discontinuità di Samuels e Brooks in attacco, i brianzoli sognano la fuga. I secondi finali premiano, infatti, ancora i casalinghi: Stefano Gentile, dopo un prepotente inizio,  torna con una gran penetrazione e appoggia al tabellone il canestro del 43 a 37. L’inerzia della partita è sempre stata dalla parte di Artest e compagni, bravi anche a caricare di falli i migliori difensori avversari come Moss e Melli.

Alessandro Gentile, asfaltato nel duello tutto in famiglia.
Alessandro Gentile, asfaltato nel duello tutto in famiglia.

Nel segno di uno scatenato Stefano Gentile inizia anche il secondo tempo. Milano non si fa però intimorire e con una tripla di un ottimo Ragland si riavvicina sotto di tre lunghezze (45 a 42). Le difese iniziano a prendere le misure agli attacchi avversari e la tensione inizia a tagliarsi a fette, come dimostra il numero di tecnici fischiato: ben 4 a metà terzo quarto, equamente divisi per parte. Nella confusione è ancora l’Acqua Vitasnella ad emergere, di nuovo in doppia cifra di vantaggio per merito di cinque punti spettacolari di Johnson Odom (55 a 45). Banchi con un timeout ricava un parziale di 5 a 0 con Samuels e Brooks, ma la sua zona difensiva viene punita dalla mano calda del fu Ron Artest. Sacripanti riesce a trovare sempre dei jolly per allungare, tanto da costringere ormai l’EA7 ad un continuo inseguimento. Brooks e Samuels si confermano i soliti salvagenti dei meneghini: 62 a 54 con un solo quarto da giocare. 

Cantù è sempre stata avanti e vuole chiudere subito la faccenda per non rischiare nel finale. Metta segna la terza tripla della sua serata, Williams ci aggiunge un gioco da tre punti e, se il 70 a 54 non può essere ritenuto ancora una sentenza, è una tripla del maggiore dei Gentile a macinare del tutto gli ospiti. Un terribile 11 a 0 di parziale, frutto anche di una gran difesa e di un totale dominio a rimbalzo. Il solito Ragland segna il primo canestro di Milano solo a 5 minuti dalla fine, ma Williams inizia un vero e proprio show nel pitturato avversario, con il puro intento di demolire e ridicolizzare gli avversari. La partita scivola dunque via fino all’83 a 64 finale.

L’assenza di Hackett e diversi problemi di falli non bastano a giustificare un tracollo evidentissimo. Banchi non ha convinto nella gestione degli uomini: perché tenere in panchina per tutta la durata del match Elegar e James quando Cantù ha fatto in area il bello e cattivo tempo? Brutte risposte anche da parte di Kleiza e Alessandro Gentile, mai entrati con la testa nel match. Dall’altra parte Cantù ringrazia in primis il suo Gentile, superlativo nel segnare i punti nei momenti topici. Non si può però dimenticare il contributo di tutti gli uomini scesi in campo, dall’ottimo World Peace allo straripante Williams. Se in tutte le partite da qui alla fine l’Acqua Vitasnella mostrerà lo spirito di stasera, i playoff sono un obiettivo più che alla portata. Un derby è una gran soddisfazione, ma non serve a salvare una stagione che rischia ancora di essere sportivamente fallimentare.

Ultimo quarto animalesco per Eric Williams
Ultimo quarto animalesco per Eric Williams

Milano si lecca le ferite di una partita che fa più male per il morale che non per altro. Banchi deve spendere le ultime giornate per cercare di recuperare giocatori sin qui deludenti e cercare di dare più forza mentale ai suoi. Nei playoff non basterà la consapevolezza di essere i più forti, servirà tirare fuori l’atteggiamento giusto quando la posta in palio sarà sempre più alta. 

TABELLINI: Acqua Vitasnella Cantù: Buva 6, Shemardini 5, Williams 15, World Peace 13, Johnson Odom 13, Gentile 20, Feldeine 5, Jones 6, Abass, Maspero n.e, Laganà n.e, Bloise n.e        RIMBALZI: 46 (Shemardini 11)        ASSIST: 13 (Feldeine 6)        TIRI LIBERI: 8/15       TIRI DA 2: 24/48        TIRI DA 3: 9/25

Emporio Armani Milano: Samuels 15, Gentile 5, Gigli 3, Melli 6, Kleiza, Brooks 12, Moss 2, Elegar n.e, Cerella 6, Ragland 15, James n.e, Villa n.e        RIMBALZI: 34 (Melli 6)       ASSIST: 15 (Brooks 4)       TIRI LIBERI: 9/16       TIRI DA 2: 17/38        TIRI DA 3: 7/20

Bernardo Cianfrocca

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