Cantù – Trento, le pagelle: Udanoh dà spettacolo; l’Aquila è solo Flaccadori e Mian

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CANTÚ

Gaines 6,5: un primo quarto stellare, nel quale tiene in piedi da solo la Red October, poi non trova più il feeling con il canestro e a volte s’incaponisce eccessivamente per ritrovarlo.

Tony Mitchell

Mitchell 6,5: quando ha spazio per prendere velocità diventa un treno inarrestabile, non vive una serata memorabile ma il bottino di punti da parte sua è sempre garantito, nei momenti più importanti delude raramente.

Blakes 6: non è un play e nemmeno una guardia, nel basket di oggi non sarebbe necessariamente un problema ma i mezzi tecnici a sua disposizione appaiono limitati, sopperisce però con rapidità e una bella dose di determinazione.

Udanoh 7,5: verticalità spaventosa sui due lati del campo, mette in mostra una bella varietà di soluzioni nella metà campo offensiva, non disdegnando il gioco lontano da canestro con il quale mette in seria difficoltà la difesa trentina, come dimostrano gli 8 assist a referto.

Baparapè n.e.

Parrillo 5: lanciato in quintetto base a furor di popolo, fatica ad entrare in partita soprattutto a causa di precoci problemi di falli.

Davis 6+: tutt’altro che bello da vedere ma riesce comunque ad essere efficace, soprattutto quando gli si chiede di finire vicino al ferro e di intimidire nel pitturato.

Tassone s.v.

Pappalardo s.v.

Quaglia n.e.

Jefferson 7: un corpo che fa la differenza all’interno di entrambe le aree, anche perché dimostra di saperlo usare benissimo facendosi trovare sempre al posto giusto al momento giusto.

Tavernari n.e.

Coach Pashutin 6,5: diciamocelo, non allena una squadra di fenomeni e di giocatori cestisticamente intelligenti ne ha pochi, è bravo a non cercare di ingabbiarli in schemi troppo rigidi cercando di sfruttare la loro verticalità sui due lati del campo. Un ritmo un po’ più alto avrebbe potuto mettere maggiormente in difficoltà Trento ma le rotazioni ridotte non gli consentono di premere troppo sull’acceleratore.

TRENTO

Devyn Marbel

Marble 5: spesso fa tutto bene tranne la conclusione, sotto il piano realizzativo fa fatica a trovare ritmo e senza Betinho la cosa pesa ancora di più.

Radicevic 5: l’atletismo degli avversari lo mette spesso in difficoltà nella metà campo difensiva, dall’altra parte si limita al compitino.

Pascolo 6-: si vede che non è al massimo, il confronto con Udanoh mette ancora più in evidenza le sue condizioni ma la prova non è del tutto negativa, grazie a qualche giocata delle sue.

Mian 6+: partenza lanciata con un primo periodo pressoché perfetto, poi va in calando e trova poco spazio nel secondo tempo.

Forray 5+: prestazione totalmente negativa per 35’, poi prova a riscattarsi ma non basta la solita abnegazione difensiva per sopperire a una serataccia in attacco, dove sbaglia tante (troppe) scelte.

Diego Flaccadori

Flaccadori 7-: a tratti predica nel deserto, il fatto che gli venga chiesto spesso di togliere le castagne dal fuoco non è un buon segno per una squadra che solitamente gioca di sistema come Trento.

Mezzanotte 5: ci prova ma è ancora acerbo per questi livelli, anche perché mezzi tecnici e fisici appaiono tutt’altro che straordinari.

Doneda n.e.

Hogue 6-: quando sta in campo si fa sentire eccome, sul giudizio pesa la cattiva gestione dei falli che costringe Buscaglia a privarsi di lui per troppo tempo.

Jovanovic 5: macchinoso nei movimenti, muove i piedi troppo lentamente, gli avversari che si trova di fronte hanno due marce in più.

Coach Buscaglia 5: i tanti minuti di panchina di Mian sono difficilmente comprensibili, di certo non è facile quando ti manca un giocatore come Gomes e diversi singoli steccano la partita, ma anche la difesa è sembrata poco competente, senza mai riuscire a togliere a Cantù le sue poche certezze. È la solita Trento di inizio stagione, la speranza per lui è che anche il prosieguo sia come gli anni passati.

 

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