Esclusiva BU dal media-day della Fiat Torino, Carlos Delfino: “Qui per portare esperienza ed aiutare a vincere”

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La stagione 2018/19 della Fiat Torino è iniziata ufficialmente ieri, giovedì 16 agosto, con il raduno presso la Scuola Wins International di Torino e il successivo media-day. Con l’occasione, l’intero roster si è messo a disposizione della stampa per le prime interviste della stagione.

Dopo Tony Carr e Tra Holder, anche l’oro olimpico di Atene 2004 Carlos Delfino risponde alle domande di BasketUniverso.
Il classe ’82 non ha bisogno di troppe presentazioni. Dopo l’inizio di carriera in Argentina, si trasferisce in Italia dove veste le maglie di Reggio Calabria e Bologna, sponda Fortitudo. Nel 2004 approda in NBA ai Detroit Pistons di coach Larry Brown, dove gioca per tre anni. Nella sua carriera americana figurano anche i Raptors, i Bucks e i Rockets. Nel mezzo, anche un paio di esperienze europee: con il Chimki nella stagione 2008/09 e con il Baskonia nell’ultimo anno (solo 4 presenze però).
A Torino indosserà la canotta numero #10.

Ecco le parole di Delfino.

Carlos, benvenuto a Torino. La tua carriera la conosciamo tutti. Cosa ti aspetti da questa ulteriore esperienza in Italia? Hai qualche nuovo stimolo?
Di stimoli ne ho sempre, è per questo che continuo a giocare. È un’esperienza che mi affascina soprattutto dal punto di vista emotivo: la settimana in cui sono arrivato è stata la stessa di coach Brown, che mi allenato durante il mio primo anno di NBA ai Detroit Pistons, 15 anni fa. È un po’ come tornare ad avere un professore vicino, lo stimo molto. Tornare a giocare in Italia dopo tanto tempo, poter stare vicino alla mia famiglia potendo fare ciò che più mi piace, sarà molto bello. Sarà un’esperienza che farò da un nuovo punto di vista, perchè è passato tanto tempo dall’ultima volta che ho giocato qui. Molte cose sono cambiate, però lo sono anche io, sia come giocatore che come persona. Ora sarò la parte di esperienza della squadra, a differenza di quando me ne sono andato che facevo parte della gioventù. Ora sarò dall’altra parte. 

Pensi di poter dare molto ai tuoi compagni di squadra, soprattutto a quelli più giovani?
Lo spero. Spero di poter dare una mano per rendere la squadra “interessante”. Credo che l’idea generale di quando si allestisce una squadra sia la ricerca dell’equilibrio tra esperienza e gioventù. Spero che saremo in grado di trovarlo in fretta, nonostante la squadra sia quasi completamente nuova. È normale, tutto ha bisogno del suo tempo, però lavoreremo per trovare questo equilibrio il più in fretta possibile e per fare in modo che sia positivo.

Al di là di “mentore” per i giovani, quale sarà il tuo ruolo in campo?
Sono uno a cui piace competere, sempre. E penso che sia così per tutti, a tutti piace vincere e lottare. So che il mio ruolo è di aiutare lo sviluppo della squadra e farlo dallo spogliatoio fin dentro al campo. Poi però quando uno arriva in campo e inizia a giocare vuol fare le cose per bene, stare più tempo possibile in campo e fare tutto al meglio. All’inizio entrerò in punta di piedi, provando a trovare il mio posto. Farò in modo di essere utile alla squadra per vincere, aiuterò la squadra a trovare la sua forma e il suo livello migliore.

Hai detto di voler vincere, di voler aiutare la squadra a vincere. Riguardo agli obiettivi però, la dirigenza non si è esposta. Tu puoi dirci qualcosa in più?
Avete sentito la “testa del serpente”. Considerando che la squadra è quasi completamente rinnovata credo ci sia bisogno di concederle tempo. Avremo varie tappe lungo il nostro cammino, vari gradini da salire. La Supercoppa è l’impegno più vicino e dovremo essere pronti al meglio. Però ripeto, la squadra è nuova dovremo adattarci piano piano, sistemando i vari pezzi uno alla volta come a “Tetris”.

 

Si ringraziano la Fiat Torino e Carlos Delfino per la disponibilità.

Simone Soranzo
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