Caro Poz, ma un occhio a Leonardo Totè?

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Il problema del centro è il tallone d’Achille dell’Italbasket dai tempi di quelle prestazioni clamorose di Andrea Bargnani a EuroBasket 2015. Dopodiché, tanti anni bui con un enorme vuoto da compensare.

Qualche speranza disillusa, qualche toppa di volta in volta. Poi un lavoro tecnico per portare il roster a fare una pallacanestro vivace e dinamica, fatta di ritmi alti e versatilità, per non accentuare troppo la mancanza di uno Jokic, un Valanciunas o di un Gasol, che le altre invece avevano.

La caccia al “centrone” sembrava essersi finalmente conclusa con la soluzione (e che soluzione!) di nome Paolo Banchero, ma non siamo qui per ripetere storie già lette. Intanto ci ha dato buone soddisfazioni Nicolò Melli, che nel frattempo è arrivato a 34 primavere, ma da solo sicuramente non basta e al termine di ogni “gloriosa eliminazione” ce ne rendiamo conto.

Cosa puoi fare se non affidarti agli esperimenti? Ma che siano perseguiti con convinzione.

In LBA quest’anno ha ottenuto la sua definitiva consacrazione Leonardo Totè, centro del Napoli Basket. Nonostante un campionato partito male per i suoi, le prestazioni dell’ex Pesaro sono state sempre molto positive, raggiungendo un fatturato offensivo importante (13.2 punti e 5.4 rimbalzi di media), trascinatore emotivo dei suoi soprattutto negli ultimi successi che stanno portando i partenopei fuori dalla zona retrocessione.

Totè è un centro abbastanza moderno nei movimenti, buon roller (dialoga bene con Pangos) e discreta mano anche da dietro l’arco. 211 centimetri di energia, presenza imponente nel pitturato e capacità anche di correre in transizione. Sta sviluppando anche doti da leader, facendosi trovare pronto nei momenti più delicati dei match.

Con pochi dubbi, Leonardo Totè è il miglior centro italiano del campionato finora e meriterebbe considerazione, seppur in forma sperimentale, nella prossima finestra di convocazioni dell’Italbasket. In una pallacanestro internazionale sempre più vicina agli standard fisico-atletici del mondo NBA, potrebbe risultare ridondante continuare ad affidarsi a soluzioni “di ripiego” come Tessitori e Biligha.

È necessario, ora più che mai, un ricambio generazionale sotto le plance. Questo ricambio potrebbe essere Totè, a partire già dalla prossima estate.

 

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Andrea Lambiase

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