Caso Fortitudo-FIBA: tutto quello che c’è da sapere sulla vicenda

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Qualche giorno fa vi abbiamo riportato la notizia del blocco del mercato della Fortitudo Bologna che, a causa di una sentenza della FIBA, non potrà tesserare giocatori stranieri fino a data da destinarsi. Da quel giorno ci sono state delle novità interessanti che hanno fatto luce sulla sentenza dell’organismo più importante della pallacanestro mondiale. Ripercorriamo passo dopo passo quello che è accaduto:

Coach Sharon Drucker (ilrestodelcarlino.it).
Coach Sharon Drucker (ilrestodelcarlino.it).

22/08: sul sito ufficiale del club bolognese appare un comunicato che informa del blocco del mercato della Fortitudo su sentenza della FIBA, sentenza che vieta ai bolognesi di tesserare giocatori stranieri in vista del campionato. La decisione della FIBA scuote tutto l’ambiente della “F” scudata che non si capacita dell’accaduto. Nello stesso giorno arriva la notizia, pubblicata da Il Resto del Carlino, che il blocco del mercato è giunto in seguito al ricorso fatto dal coach israeliano Sharon Ducker. Il coach fu firmato dalla “vecchia” Fortitudo di Gilberto Sacarti nel lontano 2009 con un contratto triennale, ma non fu mai tesserato ufficialmente. Ducker, infatti, si è rivolto direttamente alla FIBA per ricevere quanto gli spetta dalla fallita Fortitudo Pallacanestro SSARL. Nonostante la “nuova” Fortitudo non abbia niente a che fare con la “vecchia” società fallita, visto che ha diverso nome (Fortitudo Pallacanestro 103), diversa partita IVA e diverso codice di affiliazione, la FIBA ha comunque pensato di condannare i bolognesi. Coach Ducker, infatti, sostiene, nella sua accusa, che la “nuova” società sia la prosecuzione della “vecchia”, avendo nome simile, stesso pubblico e stesso legame con la Casa Madre. La FIBA ha così dato ragione al coach israeliano, sentenziando il blocco del mercato della Fortitudo che a partire da questa data non avrebbe potuto tesserare giocatori stranieri, bloccando di fatto l’arrivo di Jonte Flowers ma lasciando Ed Daniel libero di giocare. Inoltre Ducker ha chiesto 350.000 €di danni.

Il presidente della Fortitudo Gainluca Muratori (bolognabasket.it).
Il presidente della Fortitudo Gainluca Muratori (bolognabasket.it).

23/08: In questa data, Gianluca Muratori, presidente della Fortitudo, si era così espresso a Il Resto del Carlino riguardo alla suddetta questione: “Mi pareva fosse un’estate troppo tranquilla… Siamo molto arrabbiati per le richieste che vengono avanzate nei nostri confronti. Le cose certe sono i costi legali per i ricorsi ai vari tribunali, i danni che sicuramente patiremo e il fatto che abbiamo ragione. Perché? Il diritto fallimentare italiano si è già pronunciato chiudendo il fallimento ormai da anni. In secondo luogo vi è la problematica sportiva che pare nata solo recentemente, da una norma federale partorita nel 2014. Quindi temporalmente non applicabile in nessun caso alla nuova Fortitudo che è nata nel 2013. La FIBA parla di continuità sportiva? E’ la stessa federbasket a smentire questa comunità: i premi di addestramento della Fortitudo di Sacrati, prima radiata dalla FIP e poi fallita in tribunale, non sono in alcun modo riconducibili alla 103 e in nessun modo estensibili ad una compagine societaria completamente diversa. Vorrei anche ricordare che i trofei di quel club non sono di nostra proprietà. Sa che fine hanno fatto i soldi deiNAS della Fortitudo di Sacrati? Dal 2010 li trattiene la federazione. Ma c’è anche un’altra questione. Perché a distanza di 5 anni, col fallimento chiuso, ci creano questo problema pur sapendo che noi abbiamo codice di affiliazione diverso, partita IVA diversa e anche nella composizione societaria siamo una cosa completamente diversa, pur sapendo che i trofei non sono nostri? Questa vicenda sfavorisce economicamente e sportivamente la Fortitudo 103 che già deve giocare due gare fuori Bologna per la squalifica del campo. Come se ne esce? Delle due l’una: o ci ridanno i soldi dei premi NAS della Fortitudo trattenuti dalla FIP, e parliamo di oltre un milione di euro, o con quei soldi ci pagano tutti coloro che non sono stati soddisfatti dal fallimento della vecchia Fortitudo, lasciandoci iscrivere immediatamente gli americani, senza causarci altri danni.  Come se ne esce? Delle due l’una: o ci ridanno i soldi dei premi NAS della Fortitudo trattenuti dalla FIP, e parliamo di oltre un milione di euro, o con quei soldi ci pagano tutti coloro che non sono stati soddisfatti dal fallimento della vecchia Fortitudo, lasciandoci iscrivere immediatamente gli americani, senza causarci altri danni. Siamo al muro contro muro? Mi sembra che qualcuno voglia crearci a tutti i costi dei problemi e questo non mi piace. Sappiano tutti sin da ora che faremo una grande battaglia nel merito, sotto tutti i punti di vista e con tutti i mezzi legali a disposizione. Non si cambiano le regole durante la partita. Come si dice: a pensare male spesso ci si prende. Come ci muoveremo? L’avvocato Mattia Grassani procederà con i ricorsi del caso: il ricorso sarà presentato al Tribunale d’Appello della FIBA, il secondo al TAS di Losanna. Siamo sicuri di avere ragione sia nel merito che nella sostanza. Chiederemo ovviamente il risarcimento dei costi e dei danni che ci causeranno”. 

Inoltre ha parlato, anche, il coach Matteo Boniciolli dichiarando di essere disposto ad allenare una squadra anche di soli italiani, sperando, però, che la questione si risolva per il meglio e di poter avere il roster al completo.

24/08: L’avvocato Mattia Grassani, che rappresenterà la Fortitudo nella vicenda dei mancati pagamenti a Drucker, ha così parlato al quotidiano Stadio“Abbiamo già presentato ricorso alla Commissione d’Appello Fiba, tutto nasce da un provvedimento firmato il 22 luglio dal segretario generale Fiba che inibiva tutti i trasferimenti in entrata per la Fortitudo, ritenendo l’attuale proprietà responsabile dei vecchi inadempimenti riconducibili all’era Sacrati”. C’era dunque il divieto su tutti i trasferimenti ma la Fip ha respinto l’invito non applicando l’inibizione nei confronti dei giocatori già associati alle sue leghe di competenza. La Fiba però sta ritardando pericolosamente le tempistiche, il ricorso è stato presentato entro i tempi richiesti (il 5 agosto) ma la federazione ha deciso di non ritenere urgente l’appello visto che il campionato italiano inizia ad ottobre. Su questo aspetto Grassani è chiaro: “Non si è tenuto conto del fatto che una stagione non inizia con il via del campionato, ma c’è la preparazione estiva, il ritiro e i contratti, i giocatori non possono aspettare il 30 ottobre. Abbiamo chiesto una procedura d’urgenza ed entro il 10 settembre ci daranno una risposta”. Poi c’è la battaglia legale vera e propria, e la Effe si sente dalla parte della ragione: “La Fortitudo attuale è stata affiliata alla Fip tre anni dopo l’ultima partita della Effe di Sacrati, ed è la stessa federazione a specificare che questa società non c’entra nulla con la precedente. La somma da pagare è superiore ai 500mila euro e la Fiba contesta alla nuova Effe continuità con la precedente per i trofei sul sito. Siamo al Paleolitico, siamo pronti ad andare fino al Tas convinti che se questo obbrobrio giuridico permanesse il Tas lo spazzerebbe via”.

25/08: Damiano Montanari sul quotidiano Stadio, riporta che nella sede della Fortitudo Bologna, il giorno 24 agosto, sarebbe è arrivata un’ingiunzione di pagamento fatta partire dal legale di Sharon Drucker per 200mila euro più interessi, equivalente al credito avanzato verso la fallita Fortitudo Pallacanestro srl. La società non ha nessuna intenzione di pagare. Immediata la risposta dell’avvocato Mattia Grassani: “Risponderemo negativamente. Questo atto non produrrà sanzioni ulteriori. Più del blocco dei tesseramenti, non possono fare. Reagiremo duramente, perchè questo è sciacallaggio e abuso del diritto”.

Ed Daniel durante la presentazione di ieri alla Fortitudo (bologna.repubblica.it).
Ed Daniel durante la presentazione di ieri alla Fortitudo (bologna.repubblica.it).

28/08: La Fortitudo Bologna sarà ascoltata in udienza, dalla FIBA, l’11 settembre a Monaco di Baviera. Come confermato, a margine della presentazione di Ed Daniel, da Luca Smacchia, collaboratore dell’avvocato Grassani, che ha così parlato della situazione venutasi a creare: “Siamo in attesa di avere il giudizio di primo grado. Oggi abbiamo avuto la notizia che l’udienza sarà l’11 settembre a Monaco di Baviera. Abbiamo la possibilità di presentare le ragioni della Fortitudo, cercando di fare tutto per l’inizio del campionato. E’ una sanzione che ha colto di sorpresa la Fortitudo anche perchè quella in questione è una regola  che la FIBA ha inserito da poco tempo e soprattutto dopo l’affiliazione dell’attuale Fortitudo nel basket nazionale e internazione. Non c’è giurisprudenza su questo argomento, anche perché non c’è alcun collegamento giuridico o sportivo con la vecchia Fortitudo della gestione Sacrati e noi tenteremo di spiegare proprio questo. La nuova regola FIBA è anche comprensibile, perché in passato alcune società per non pagare i debiti hanno chiuso baracca e hanno ripreso, magari in un’altra città con la stessa gestione e lo stesso roster. Questo non è il caso della Fortitudo, non c’è alcun contatto con la precedente gestione. Siamo fiduciosi per questo. Eventualmente la decisione di primo grado che dovrebbe arrivare prima dell’inizio del campionato, sarà appellabile al TAS di Losanna, l’auspicio è che si possa risolvere tutto il prima possibile”. Sul rischio di iniziare senza uno straniero: “Questa è la situazione attuale, ma siamo fiduciosi, anche la FIP parteciperà al giudizio in quanto interessata alla situazione. Oggi riguarda la Fortitudo, ma un domani potrebbe interessare altri club, e faremo in modo che la Federazione spieghi, in sede di giudizio, che l’attuale Fortitudo è una nuova società con nuova affiliazione e che non ha nulla a che fare con la vecchia”. Sul blocco e ancora sulla sentenza: ” La sentenza riguarda sia Ed Daniel che Jonte Flowers. Nella lettera della FIBA viene contestato l’utilizzo del nome Fortitudo e il richiamo della storia sul sito, questo è stato ritenuto sufficiente per la continuità. Noi abbiamo chiesto la partecipazione della Federazione per spiegare le nostre ragione di carattere sportivo e federale della nuova Fortitudo, la FIBA ha coinvolto in giudizio quelle che erano le parti del lodo che non è stato onorato. Drucker ha presentato la sua posizione alla FIBA, spiegando che ha ancora 200mila euro dal lodo, ma non c’è stata alcuna diffida o ingiunzione, dato che non è contrattualizzato con la Fortitudo. Si è solo costituito nel giudizio. Il lodo era di un importo superiore (350 mila euro), è stato parzialmente pagato (non dalla Fortitudo, ndr) e rimangano 200 mila euro.”

La situazione, quindi, potrà essere sbloccata solo dopo l’udienza prevista per l’11 settembre, in cui la Fortitudo dovrà far valere le proprie ragioni e dovrà dimostrare di non aver nulla a che fare con la “vecchia” società. Se la FIBA confermasse la sentenza, infatti, la squadra bolognese correrebbe il rischio di non poter partecipare al prossimo campionato di A2, visto che oltre al blocco del tesseramento dei due americani, sembra che anche gli atleti italiani non possano essere tesserati. Ci auguriamo per il bene del basket italiano e della Fortitudo Bologna che la vicenda si risolva per il meglio, così che da poter vedere la squadra bolognese ai nastri di partenza della prossima stagione di Serie A2.

Fabio Silietti

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