Cleveland Cavaliers
Kyrie Irving 9: vede il fuoco dall’inizio alla fine, fa pace col proprio tiro da tre punti ed esplode per 40 punti dopo gli inutili 38 di Gara-3. Gli Warriors provano di tutto per fermarlo, ma lui semplicemente non può sbagliare.
JR Smith 7,5: nella serata di grazia al tiro dei Cavs banchetta anche lui, chiudendo la seconda gara consecutiva in doppia cifra. Nelle prime due partite della serie aveva segnato un totale di 3 punti, nelle ultime due rispettivamente 16 e 15, con bombe da 9 metri. Home, sweet home…
LeBron James 9: se Irving segna di tutto, LBJ fa tutto il resto e si concede anche un auto-appoggio al tabellone per posterizzare il malcapitato compagno Tristan Thompson e far esplodere la Quicken Loans Arena. Chiude con la seconda tripla-doppia di queste Finals che gli vale il primo posto nella storia per numero di triple-doppie in carriera in Finale, con nove.
Kevin Love 8,5: torna a segnare dopo un’opaca Gara-3, lo fa con 23 punti e un quasi perfetto 6/8 da tre. Sugli scarichi è semplicemente letale.
Tristan Thompson 8: era ora! Dopo le prime tre gare inguardabili finalmente decide di scendere in campo per Gara-4, portando rimbalzi ma soprattutto energia ai compagni. E’ lui che spesso e volentieri fa del trash talking e provoca gli Warriors, segna 5 punti con 10 rimbalzi e addirittura 5 assist.
Richard Jefferson 8: 36 anni e non sentirli, non solo segna 8 punti, ma sta anche in campo 22′, emblema della sua partita importante. Il suo contributo si vede soprattutto in difesa, dove si prende carico soprattutto di Durant ed evita ulteriore fatica a James.
Dahntay Jones 5: gioca solo 2′ e non meriterebbe voto, se non fosse per quel tecnico dalla panchina che lo rende lo zimbello della NBA per qualche ora.
Kyle Korver 5,5: cala il suo minutaggio anche a fronte della buona partita di Jefferson, in generale non incide.
Iman Shumpert 6: in campo 12′, non si tira mai indietro nonostante i limiti tecnici.
Deron Williams 6,5: in una serata del genere pure lui riesce ad incidere, segnando 5 punti. Di gran lunga la sua migliore partita delle Finals.
Derrick Williams, James Jones sv: solo garbage time.
Coach Tyronn Lue 7,5: ha il merito di motivare i suoi, se non altro per avere una reazione di orgoglio. In quanto ad aggiustamenti tecnici nulla da segnalare, solo una precisione incredibile al tiro e tanta fiducia nei propri mezzi.
Golden State Warriors
Stephen Curry 5,5: inutile girarci intorno, gioca un match al di sotto delle sue capacità e di quello che ha fatto vedere fino a Gara-3. Termina l’incontro comunque in doppia-doppia, con 14 punti e 10 assist, e in alcuni frangenti prova anche ad invertire l’inerzia, ma non è serata.
Klay Thompson 5,5: una partita simile a quella di Curry, non giocata male ma non impattata come si deve e come era avvenuto nelle precedenti tre. 13 punti e 4 triple non sono del tutto da buttare, ma paga la partita di tutti gli Warriors.
Kevin Durant 7: di gran lunga il meno peggio di Golden State, segna altri 35 punti ed è l’ultimo ad arrendersi, prendendo anche botte non indifferenti in entrata.
Draymond Green 6,5: doppia-doppia da 16 punti e 14 rimbalzi, è la tipica partita in cui potrebbe perdere la testa da un momento all’altro ma riesce a controllarsi abbastanza. Non si capisce di chi sia l’errore, ma l’illusione del doppio tecnico sembra costargli quasi metà partita. In realtà così non è, e lui provoca subito i tifosi di Cleveland. Classico.
Zaza Pachulia 5,5: continua ad essere inadeguato per una serie del genere, cattura 2 rimbalzi offensivi, che sono l’unica nota lieta della sua Gara-4. Sorvoliamo sul “pugno” nelle parti basse rifilato a Shumpert.
Andre Iguodala 5: non entra mai nella gara, né in attacco né in difesa.
Shaun Livingston 6,5: l’unico a portare qualcosa dalla panchina a Golden State, con 10 punti e giocate da lungo.
David West 6: 10′ senza infamia e senza lode, ma con 6 punti a referto.
Patrick McCaw 5,5: in una Finale NBA può stare in campo giusto quei pochi minuti per far rifiatare i compagni, tra qualche anno se ne riparlerà diversamente.
JaVale McGee 5: 6′, 4 punti, ma non l’impatto che spesso ha avuto sul rendimento degli Warriors.
Ian Clark, James McAdoo, Matt Barnes sv: in campo pochissimi minuti.
Coach Steve Kerr 6: come Lue non ha grossi meriti, lui non ha grandissime colpe. La troppa carica dei Cavs ha semplicemente travolto Golden State.
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