Charles Barkley: “Ecco perché non voglio concedere i miei diritti a NBA 2K”

NBA News

Nei giorni scorsi la 2K Sports, vista l’imminente uscita del videogioco, ha pubblicato i roster degli All-Time Teams che saranno presenti in NBA 2K18 (ovvero roster delle trenta franchigie composti dai migliori giocatori della storia di ognuna di esse). Le selezioni hanno fatto discutere sia per l’inclusione di alcuni giocatori quantomeno discutibili, sia per l’assenza di diverse leggende della Lega americana del passato: su tutti Charles Barkley, Reggie Miller e Gilbert Arenas. Il motivo è semplice: la 2K Sports non ha i diritti per inserire nel proprio videogame le identità di questi atleti, che non glielo concedono per vari motivi.

A spiegare i propri ci ha pensato Barkley, che se non altro ha posto delle condizioni più o meno sensate, affermando di non voler essere pagato, durante un’ospitata su una radio di Phoenix.

Quello che ho detto a 2K è stato questo: non penso che noi, come giocatori, abbiamo fatto abbastanza per quelli che sono venuti prima. Se volete usare la mia identità, dovete donare dei soldi all’Associazione dei Giocatori Ritirati. Io non voglio un soldo. Sono stato fortunato e ho fatto un sacco di soldi, ma i ragazzi prima di noi non ce l’hanno fatta. Ci sono tanti ex giocatori che hanno difficoltà finanziarie e fisiche, così ho posto questa condizione. Penso che sarebbe giusto, se donassero un milione di dollari, e non gli includerei le tasse, all’Associazione, sarebbe per una buona causa. Progetti riguardanti la salute o cose del genere, darebbero soldi per aiutare questi ex giocatori a stare in piedi da soli, a queste condizioni gli lascerei usare la mia identità in un battito di ciglio.

 

Francesco Manzi

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