La Nazionale azzurra, lui, l’ha allenata per diversi anni con risultati grandiosi, dal 2001 al 2009, vincendo un argento alle Olimpiadi e un bronzo agli Europei. Ora Charlie Recalcati, che non siede su una panchina dall’ultima esperienza fugace con Torino l’anno scorso, sarà però uno dei primi tifosi dell’Italia che tra qualche settimana volerà in Cina per il Mondiale.
Recalcati è stato intervistato da La Stampa ed ha tentato di dare qualche suggerimento al CT Meo Sacchetti sulla composizione del suo reparto lunghi, tallone d’Achille del roster azzurro ormai da diversi anni. Gli unici due centri “di ruolo” nella lista dei pre-convocati sono infatti Paul Biligha e Amedeo Tessitori, che fin dai gironi dovranno vedersela con avversari del calibro di Nikola Jokic, Boban Marjanovic e Andray Blatche.
Senza un vero centro non sarà facile, certo il basket è molto cambiato ed è più dinamico, ma i centimetri servono comunque, basti guardare la Serbia. Senza centri di stazza è anche difficile giocare pick&roll con i playmaker, cosa in cui, ad esempio, è bravissimo Luca Vitali. L’Italia dovrà allargare gli spazi in attacco, magari per favorire gli 1vs1 di Gentile spalle a canestro, giocare tanto in transizione, far girare la palla per cercare dei buoni tiri da tre o penetrazioni, proprio quello che non è stato fatto nell’amichevole contro la Russia.
Gallinari? Se starà bene, può essere lui il nostro 5, e allora rischia il taglio Tessitori. Quest’ultimo, se Gallinari sarà invece in condizioni precarie, si giocherà un posto con Brian Sacchetti. Sempre che Datome recuperi, altrimenti la coperta inizia a farsi corta. Meo Sacchetti è il tecnico giusto per una squadra di piccoli, ma servirà una forma fisica ottimale, specialmente di Gallinari e Datome. Tutto dovrà funzionare alla perfezione. Prendere pochi rimbalzi significa avere meno palloni da giocare, non dovranno sprecarne nemmeno uno.
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