Chris Bosh e LeBron James sono buoni amici e insieme hanno vinto due titoli NBA con i Miami Heat dei Big Three, nel 2012 e nel 2013. Il lungo non ha poi avuto una carriera troppo luna dopo quella parentesi vincente, purtroppo costretto al ritiro a causa di alcuni preoccupanti coaguli di sangue nella gamba che lo hanno portato ad appendere le scarpette al chiodo nel 2016.
Ospite di All The Smoke, il podcast condotto da Stephen Jackson e Matt Barnes, Bosh ha rivelato per la prima volta di essere inizialmente rimasto molto deluso dalla scelta di James di lasciare Miami per tornare a Cleveland subito dopo aver perso le Finals 2014 contro San Antonio.
Mi avvisò con un messaggio. Pensavo stesse scherzando, e poi dopo 10 minuti la notizia era ovunque. Lo capisco, lo capisco. Ma all’epoca non lo capivo. All’epoca, nella mia testa, ero pronto a riunire di nuovo la squadra perché avevamo appena perso e volevamo tornare a vincere. Ma non è andata così. Mi offese [la scelta di LeBron di tornare ai Cavs, ndr], devo essere onesto. Continuavo a pensarci. Io e LeBron ne abbiamo anche parlato, ma sono un agonista e, se devo essere onesto con voi, quando tornavo nello spogliatoio e lui non c’era, con tutti i compagni che guardavano me dopo aver segnato 25 punti o D [Dwyane Wade, ndr] dopo aver segnato 25 punti, pensavo: “Dannazione. M***a, le mie ginocchia fanno male!”. Poi ho realizzato quanto speciale fosse come giocatore, all’epoca non ancora. Ero deluso. Mi allenavo, ma ero deluso. Ci è voluto un po’ per superarla. Penso ci siano voluti mesi. Dovevamo incontrarci di persona e parlarne. Niente di profondo, ma solo parlarne e tornare in buoni rapporti come lo eravamo sempre stati. Sono contento che lo abbiamo fatto. È stata dura accettare tutto questo.