Chris Paul ha convinto i compagni di squadra a “registrarsi” come elettori

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Sono ore di fuoco ad Orlando dopo gli ultimi accadimenti di questa notte (potete seguire ciò che succede sulla nostra sezione NBA) e tutte le squadre si sono mosse con l’obiettivo di far sentire la propria voce, la propria opinione e il proprio dissenso, ancora una volta, verso le ingiustizie di stampo razziale subite dai civili afro-americani.

Singolare e assolutamente significativa è stata l’iniziativa di Chris Paul, che, secondo alcune fonti, ha convinto l’intera squadra degli Oklahoma City Thunder a “registrarsi” come elettori alle prossime elezioni presidenziali. Solo sei giocatori sono infatti cittadini non statunitensi.

Com’è noto, negli Stati Uniti non bisogna solo essere cittadini aventi diritto di voto: è obbligatorio registrarsi presso il proprio luogo di residenza (in loco ma anche online) come elettore, in modo da poter effettivamente esprimere la propria preferenza nei seggi. Negli ultimi tempi si è discusso ampiamente su questo ulteriore step, che prevede alcuni passaggi burocratici e limita fortemente la democrazia, in quanto non tutti posseggono i requisiti richiesti.
Sportivi statunitensi di ogni categoria si sono opposti negli anni e, allo stesso tempo, hanno cercato di sensibilizzare i cittadini, che sono solo per una minima parte chiamati al seggio (nelle ultime elezioni i cittadini iscritti alle liste erano circa 142 milioni a fronte dei circa 220 milioni aventi diritto di voto).
CP3 è sicuramente tra i più attivi su questo fronte. Il playmaker, pochi mesi fa in un webinar con Michelle Obama, si rivolse a giovani studenti sull’importanza del voto con queste parole: «Voglio che capiate che è fondamentale che facciate capire che avete una voce e che tutti possono sentirla. Quando è solo una persona ad esprimersi è facile che non venga considerata. Ma più siamo, meglio ci faremo sentire. […] La ragione che mi spinge ad essere così passionale su questo punto è semplice: voglio vedere un futuro diverso per i miei figli e per voi. Non voglio lo status quo».

Convincere un cittadino a votare non vuol dire automaticamente votare per uno o per l’altro partito. Semplicemente esprimere la propria sacrosanta opinione, senza dubbio fondamentale in una nazione che sta cercando di cambiare radicalmente il proprio ordinario.

Mario Puggioni
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