Sono ore di fuoco ad Orlando dopo gli ultimi accadimenti di questa notte (potete seguire ciò che succede sulla nostra sezione NBA) e tutte le squadre si sono mosse con l’obiettivo di far sentire la propria voce, la propria opinione e il proprio dissenso, ancora una volta, verso le ingiustizie di stampo razziale subite dai civili afro-americani.
Singolare e assolutamente significativa è stata l’iniziativa di Chris Paul, che, secondo alcune fonti, ha convinto l’intera squadra degli Oklahoma City Thunder a “registrarsi” come elettori alle prossime elezioni presidenziali. Solo sei giocatori sono infatti cittadini non statunitensi.
It was revealed in the meeting that CP3 got the entire OKC team registered to vote, according to sources.
— Keith Pompey (@PompeyOnSixers) August 27, 2020
Com’è noto, negli Stati Uniti non bisogna solo essere cittadini aventi diritto di voto: è obbligatorio registrarsi presso il proprio luogo di residenza (in loco ma anche online) come elettore, in modo da poter effettivamente esprimere la propria preferenza nei seggi. Negli ultimi tempi si è discusso ampiamente su questo ulteriore step, che prevede alcuni passaggi burocratici e limita fortemente la democrazia, in quanto non tutti posseggono i requisiti richiesti.
Sportivi statunitensi di ogni categoria si sono opposti negli anni e, allo stesso tempo, hanno cercato di sensibilizzare i cittadini, che sono solo per una minima parte chiamati al seggio (nelle ultime elezioni i cittadini iscritti alle liste erano circa 142 milioni a fronte dei circa 220 milioni aventi diritto di voto).
CP3 è sicuramente tra i più attivi su questo fronte. Il playmaker, pochi mesi fa in un webinar con Michelle Obama, si rivolse a giovani studenti sull’importanza del voto con queste parole: «Voglio che capiate che è fondamentale che facciate capire che avete una voce e che tutti possono sentirla. Quando è solo una persona ad esprimersi è facile che non venga considerata. Ma più siamo, meglio ci faremo sentire. […] La ragione che mi spinge ad essere così passionale su questo punto è semplice: voglio vedere un futuro diverso per i miei figli e per voi. Non voglio lo status quo».
Convincere un cittadino a votare non vuol dire automaticamente votare per uno o per l’altro partito. Semplicemente esprimere la propria sacrosanta opinione, senza dubbio fondamentale in una nazione che sta cercando di cambiare radicalmente il proprio ordinario.
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