Qualche settimana fa aveva destato particolare stupore il licenziamento di coach Taylor Jenkins da parte dei Memphis Grizzlies, vista la stagione positiva della squadra al 5° posto ad Ovest e i Playoff ormai prossimi. Oggi è successo qualcosa di ancor più clamoroso: i Denver Nuggets hanno deciso, a sole 3 partite di distanza dall’inizio della postseason NBA, di licenziare coach Mike Malone e il GM Calvin Booth. Un fulmine a ciel sereno che ha scioccato tutti, anche perché Denver attualmente è 4° nella Western Conference.
Le ragioni della decisione dei Nuggets non sono note: Malone allenava la squadra dal 2015, aveva vinto il titolo nel 2023 e nel 2022 aveva firmato un rinnovo pluriennale che sembrava averlo reso il perno, insieme a Nikola Jokic, della franchigia. Ora le carte sono state sparigliate: Malone paga probabilmente un periodo di grosse difficoltà per la squadra (sconfitta in 7 delle ultime 10 partite e a rischio Play-in se le cose non dovessero migliorare nelle prossime gare) e un rapporto con i giocatori che forse ultimamente si era logorato. Solo un paio di settimane fa Malone aveva rimproverato i propri uomini, affermando in conferenza stampa che nemmeno si impegnavano a riguardare i filmati delle partite per capire gli errori.
Shams Charania ha aggiunto ulteriore carne al fuoco, affermando che Malone fu a rischio esonero anche nel 2023, prima che i Nuggets vincessero il titolo, a causa dei suoi dissapori con lo stesso Booth, col quale ora ha condiviso la sorte. Stando a quanto emerso nelle ultime ore, il proprietario dei Nuggets, Josh Kroenke, spererebbe che questo licenziamento possa dare una scossa ai giocatori per andare fino in fondo nei Playoff.
David Adelman, assistente di Malone, sarà coach ad interim fino al termine della stagione: il figlio del più famoso Rick è alla prima esperienza da capo-allenatore in NBA dopo aver fatto il vice a Orlando e, ormai da 8 anni, ai Nuggets.
Infine una statistica: il licenziamento di Mike Malone è il più “tardivo” nella storia NBA a parimerito (3 partite dalla fine della stagione) con quello di Hubie Brown, da parte degli Hawks, nella stagione 1980-81. In quel caso però Atlanta aveva un record perdente di 31-48 e nessuna chance di disputare i Playoff.
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