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Come (e con quali uomini) giocherà l’Italbasket di Pozzecco?

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Appurato che sulla panchina della Nazionale non ci sarà più Meo Sacchetti e che il suo successore sarà Gianmarco Pozzecco, è lecito chiedersi quale sarà il nuovo volto dell’Italbasket.

Lo staff

Il Poz sarà accompagnato da uno staff giovanissimo con l’esperienza americana di Riccardo Fois, un allenatore che vanta un curriculum importante come Paolo Galbiati e un uomo di fiducia come Edoardo Casalone. Dal punto di vista tattico però non dovrebbe cambiare moltissimo, con un canovaccio sempre basato su un alto numero di possessi e tanti tiri dall’arco, elementi che piacciono al nuovo allenatore e appaiono sempre i più congeniali al materiale umano a disposizione.

I cambi

Per quanto riguarda la scelta dei 12 ci si aspetta tre cambi rispetto al roster che ha giocato le Olimpiadi con i rientri di Marco Belinelli e Luigi Datome, la cui convocazione sembra essere stata uno dei principali pomi della discordia fra Sacchetti e il presidente federale Petrucci. Pozzecco troverà spazio ai due veterani e probabilmente anche a Daniel Hackett, concedendo al gruppo storico l’ultima possibilità per conquistare un trofeo in Azzurro. A lasciare il posto ad Hackett sarà Nico Mannion, protagonista di una stagione sfortunata in maglia Virtus, mentre Belinelli entrerà in vece di Moraschini, squalificato per doping. Datome, infine, dovrebbe entrare per Michele Vitali.

Questi i probabili 12 di Pozzecco.

Play: Daniel Hackett, Alessandro Pajola, Marco Spissu

Guardie: Stefano Tonut, Marco Belinelli

Ali piccole: Simone Fontecchio, Luigi Datome

Ali grandi: Danilo Gallinari, Achille Polonara, Giampaolo Ricci

Centri: Nicolò Melli, Amedeo Tessitori

Le incognite

Ci sono però due grandi interrogativi. Innanzitutto quello legato ad Hackett: se alla fine non dovesse dare disponibilità si aprirà un casting con i nomi di Tommaso Baldasso (allenato da Pozzecco a Milano) e il prospetto Matteo Spagnolo, sponsorizzato da Galbiati e dal futuro team manager Peppe Poeta. Ma il nodo più grande da sciogliere è quello legato alla presenza di Paolo Banchero che al momento rappresenta una grossa incognita. Appare difficile immaginare che il centro del 2002, in vista della sua prima stagione in NBA e dopo una scelta in top-3 al Draft, possa finalmente fare il suo esordio in Azzurro, ma in quel caso sarebbe con tutta probabilità Tessitori a lasciargli il posto. Verso la conferma Pajola per le sue attitudini difensive e Spissu, giocatore per cui il Poz stravede, così come Ricci che quest’anno il coach ha potuto osservare quotidianamente a Milano. L’escluso eccellente rischia di essere Della Valle, a meno che Pozzecco non faccia una forzatura rinunciando a un lungo (Ricci) e schierando stabilmente Datome da quattro. Ancora meno probabile l’inserimento di ADV al posto di Tonut che al momento sembra più funzionale ai compagni. Non ritenuti pronti per certi palcoscenici, invece, Procida e Bortolani.

Il gioco e il gruppo

In attacco si vedrà tanto pick and roll ma anche diverse soluzioni in post basso con Melli o Gallinari, intorno ai quali Pozzecco proverà a cucire il vestito di “playmaker aggiunto” che nella sua Sassari calzava a pennello su Miro Bilan. I tiratori per punire gli scarichi, in quella Dinamo come nell’Italbasket, non mancano, mentre Pajola e Tonut garantiranno quella pressione sulla palla che piace molto al neo allenatore. Proprio sulla metà campo difensiva bisognerà lavorare creando un sistema in grado di proteggere il Gallo e il Beli e qui entrerà in gioco proprio Galbiati, dimostratosi uno specialista della difesa negli anni passati. L’atipicità di gente come Fontecchio e Polonara (altro pupillo del Poz) garantirà alla nuova Italbasket atletismo, pericolosità dall’arco e quella esperienza internazionale che in passato è mancata ai “secondi violini”.

A tal proposito però le gerarchie saranno tutte da stabilire: l’addio di Sacchetti comporta il ritorno di alcuni senatori, ma non bisogna dare per scontato che saranno Datome e Belinelli i protagonisti assoluti. La tenuta fisica, i limiti anagrafici e quanto visto nella scorsa estate, infatti, suggeriscono un rientro in punta di piedi da parte loro ed eventualmente di Hackett. Ma se c’è un uomo adatto ad assemblare un gruppo, seppur con anime diverse, quello è Gianmarco Pozzecco, amatissimo da tutti i suoi giocatori. A tal proposito la lunga estate in ritiro sarà sicuramente un aspetto positivo. L’Italbasket si radunerà il 20 Giugno e starà insieme per circa 15 giorni, poi un mesetto di vacanze e il nuovo ritrovo a inizio Agosto, da dove partirà la lunga marcia verso gli Europei. Un totale di un mese e mezzo durante il quale Pozzecco sistemerà poche cose dal punto di vista tattico (ci si aspetta comunque una pallacanestro semplice ed essenziale, senza troppi fronzoli) ma soprattutto dovrà creare quella chimica che è la sua specialità da allenatore.

Alessandra Fanella

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