Seth Curry è stato il primo giocatore dei Philadelphia 76ers a risultare positivo al Covid-19, poi molti compagni sono finiti in quarantena e questo ha causato diversi problemi di formazione a coach Doc Rivers.
Ad esempio contro i Denver Nuggets, quando i Sixers avevano solamente sette giocatori disponibili, hanno mandato in panchina un infortunato per onor di firma al solo di scopo di raggiungere il numero minimo di otto elementi. Dopo questo episodio diversi esponenti di Philadelphia hanno criticato la NBA a mezzo social e nel corso delle varie interviste, soprattutto perché i Boston Celtics finora avrebbero ricevuto un trattamento diverso.
Nei giorni scorsi sono arrivati gli interventi di Joel Embiid e dello stesso Rivers, poi è arrivata la decisione di rinviare un’altra gara (la terza) di Boston che continua però ad avere otto giocatori a disposizione. Allora anche lo stesso Seth Curry si è esposto, retwittando un tifoso che ha scritto: “La NBA ha costretto i Sixers a convocare un giocatore infortunato per raggiungere il numero minimo di atleti ma ha rinviato tre partite consecutive dei Celtics che avevano il numero legale. Vorrei delle risposte”. Evidentemente le vorrebbe anche il tiratore ex Dallas.
The NBA forced the Sixers to dress an injured player to reach the minimum yet they postpone three consecutive Celtics games where they have the necessary eight. I need answers. https://t.co/LIy0g4w9Yp
— sam’s burner (doc rivers enthusiast) (@samsburner1) January 12, 2021

Il basket è una malattia di famiglia.
Diplomato al liceo classico all’ombra delle millenarie mura ciclopiche di Alatri, nel cuore della Ciociaria, poi laureato in lingue presso l’Università di Roma Tor Vergata e successivamente studente del master “Comunicare lo Sport” della Cattolica a Milano.
Sono giornalista pubblicista, istruttore minibasket e (quasi ex) playmaker, sono stato responsabile marketing e comunicazione del Basket Ferentino (A2).
A Novembre del 2017 sono diventato direttore responsabile di BasketUniverso.