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Coppa Italia B: sorpresa Livorno, Agrigento continua a stupire, buona la prima per Piacenza e Rieti

Serie A2 Recap

La Coppa Italia di serie B si è aperta con quattro partite tiratissime, tutte decise nei minuti finali. E tutte hanno visto le difese dettare legge, al punto che solamente due squadre su otto (Piacenza e Rieti) hanno realizzato 70 punti o più, con un massimo di 73. L’equlibrio e l’intensità visti in campo fanno ben sperare in un’appassionante lotta per il salto di categoria.

LIVORNO-TARANTO 63-62 (11-19, 21-20, 17-12)

La giornata si apre con un upset, perché Taranto, una delle favorite, viene eliminata da Livorno, una delle due ripescate. Come da pronotisco, è stata una gara ad alta intensità difensiva, decisa soltanto nei secondi finali. Nel primo tempo meglio i pugliesi, che iniziano difendendo molto forte e azzerando tutti tranne Ammannato. Dopo lo 0/10 iniziale, Livorno comincia a soffrire di meno la zona degli avversari e trovare qualche canestro da 3 per rientrare, prima di essere rispedita indietro da Stanic. Gli ionici ripartono meglio dopo l’intervallo, ma dopo aver toccato il +14 con Azzaro perdono la bussola e così i toscani possono riavvicinarsi fino al -2 di fine terzo quarto. Il sorpasso arriva con due triple di Forti, che spaccano la partita e regalano un finale punto a punto in cui si segna con il contagocce. A deciderla è un libero del giovane Olojaife a 18″ dalla fine, poi Stanic trova solo il ferro all’ultima azione. Finisce 63-62.

Livorno: Ammannato 22, Mancini ne, Onojaife 3, Forti 6, Geromin ne, Toniato 13, Ricci 8, Del Monte ne, Vivone ne, Salvadori 2, Bonaccorsi, Casella 9. All: Gigi Garelli

Taranto: Agbortabi ne, Longobardi 3, Azzaro 11, Stanic 12, Pellecchia, Morici 11, Matrone 8, Divac, Diomede 9, Manisi, Duranti 8. All: Davide Olive

ROSETO-BAKERY PIACENZA 69-71 (16-16, 14-21, 16-16, 23-18)

Poteva essere una partita a senso unico e così non è stato, perché Roseto ha ribaltato le premesse ed è stata in gara fino alla fine, rischiando una vittoria rocambolesca. Gli abruzzesi, già privi di Di Emidio, perdono anche Ruggiero alla prima azione ma riescono comunque a rimanere a contatto grazie all’efficacia del duo Nikolic-Serafini. Piacenza non riesce a scappare, almeno per i 15′ iniziali, perché prima dell’intervallo c’è spazio per un allungo con Udom e Perin, che si batte bene anche in difesa, per il +7 del 20′. Al rientro in campo il gap si allunga fino a +11, ma Roseto non molla e si rifa sotto con Serafini e Lucarelli: è proprio il toscano a spingere la rimonta con una serie di triple che valgono il +4. Nel rush finale, però,  i biancorossi sembrano riprendere energia e trovano il +6 grazie a Vico e Planezio, ma non è finita perché Amoroso e compagni tornano fino a -1 e solo il ferro su cui si schianta la preghiera da centrocampo di Lucarelli nega il successo. Finisce 69-71.

Roseto: Pedicone, Gaeta ne, Cocciaretto 2, Sebastianelli 3, Palmucci ne, Ruggiero, Pastore 2, Amoroso 12, Nikolic 10, Serafini 17, Lucarelli 23. All: Tony Trullo

Piacenza: Pedroni, Guerra ne, Perin 16, Vico 11, De Zardo 8, Planezio 9, Czumbel, Sacchettini 11, Birindelli 4, El Agbani ne, Udom 12. All: Federico Campanella

RIMINI-REAL SEBASTIANI RIETI 64-73 (15-14, 19-24, 16-18, 14-17)

Intensità alle stelle anche per il terzo quarto di finale, che vedeva scontrarsi la formazione ospitante e una delle maggiori candidate per il salto di categoria. Per tutto il primo quarto e l’inizio del secondo entrambe le squadre difendono fortissimo, e non lasciano neanche un canestro facile: il 18-18 dopo 12′ lo dimostra. A spezzare l’equilibrio ci pensano due triple di Drigo, ma Rimini reagisce da grande squadra, si avvicina grazie ai canestri di Rinaldi e torna negli spogliatoi sul -4. Anche dopo l’intervallo l’andamento è simile, con Rieti sempre avanti grazie ai punti di Ndoja (e non solo), e la RBR a battagliare per rimanere aggrappata alla partita. Nel finale, il rimbalzo offensivo di Basile e la successiva tripla del +7 di Traini valgono il successo, che sarà certificato dallo stesso Basile con un altro canestro da fuori. Rimini esce a testa alta, ma la squadra di coach Righetti esce meritatamente vincitrice col punteggio finale di 64-73.

Rimini: Simoncelli, Mladenov 14, Crow 5, Moffa 8, Rivali 9, Bedetti ne, Rinaldi 11, Broglia 6, Riva, Fumagalli 8, Rossi 3, Ambrosin. All: Massimo Bernardi

Rieti: Basile 5, Di Pizzo 5, Drigo 14, Loschi 14, Visentin ne, Paci 2, Cena 13, Provenzani 2, Ndoja 10, Traini 8. All: Alex Righetti

CIVIDALE-AGRIGENTO 64-69 (13-15, 12-19, 24-17, 15-18)

Era attesa la partita serale, tra due delle squadre più in forma del campionato, reduci da una serie di vittorie in doppia cifra. Agrigento decide di rischiare, lasciando inizialmente il tiro da tre alle Eagles, che però non concretizzano. Si viaggia sul filo dell’equilibrio, e con il passare dei minuti sale sempre di più l’intensità difensiva, soprattutto da parte della Moncada.  Con le sfuriate di Costi e Veronesi, la squadra di coach Catalani chiude la prima metà di gara sul +9 e subendo appena 25 punti. Nel terzo quarto sembra tutta un’altra partita, perché entrambe le squadre aggiustano la mira da fuori, soprattutto i friulani che si avvicinano con i canestri dello scatenato Chiera. Nel momento più difficile, i siciliani ritrovano compattezza in difesa, e di nuovo tolgono tutti i tiri facili agli avversari; poi, le triple di Grande e Chiarastella spaccano in due la partita e spengono le speranze di coach Pillastrini. Nel finale i biancoblu non rischiano, e portano a casa la posta in palio col punteggio di 64-69.

Cividale: Ohenhen, Minisini ne, Miani 8, Chiera 24, Cassese 8, Rota 7, Battistini 10, Fattori 7, Cipolla, Hassan, Micalich ne. All: Stefano Pillastrini

Agrigento: Rotondo 3, Grande 11, Cuffaro, Indelicato ne, Costi 11, Chiarastella 14, Ragagnin 1, Saccaggi 14, Veronesi 15, Bellavia, Mayer, Peterson. All: Michele Catalani

Foto: LNP/ Ciamillo-Castoria

Edoardo Testa

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