Coronavirus, in NBA taglio stipendi in vista: ecco le modalità

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Con lo stop forzato a causa del Coronavirus, la NBA sta valutando le modalità per ridurre al minimo le perdite economiche. Una di queste potrebbe essere un taglio degli stipendi dei giocatori, come spiegato da ESPN.

Una clausola del contratto collettivo dei giocatori NBA prevede che, in presenza di alcune cause di forza maggiore che blocchino il campionato, comprese epidemie e pandemie, i proprietari possano trattenere una parte dello stipendio dei giocatori. In particolare si tratta di circa l’1% della somma prevista da ogni contratto per ciascuna partita annullata, cifra che invece verrà interamente elargita nel caso in cui i match vengano recuperati.

Solitamente gli atleti ricevono lo stipendio mensile in due tranche, una il primo giorno del mese e l’altra il 15. Il pagamento del 15 Marzo è stato effettuato regolarmente e anche quello del 1° Aprile è stato garantito ma i proprietari si sono riservati la possibilità di non fare altrettanto il 15 del prossimo mese. La lega ha informato direttamente i giocatori attraverso una nota interna ma ulteriori sviluppi sono attesi a breve, considerato che la stagione è sospesa almeno fino al 12 Aprile. Se si dovesse tornare regolarmente in campo per quella data non dovrebbe esserci alcuna decurtazione, in caso contrario potrebbero scattare i tagli. Ad ogni modo il giornalista Bobby Marks ha stimato che con il versamento del 1° Aprile, gran parte degli atleti NBA avrà ricevuto il 90% del proprio compenso stagionale.

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