Negli ultimi giorni in NBA si è parlato molto di Second Apron, soprattutto perché a causa di questo punto del CBA firmato nel 2023 i Boston Celtics hanno deciso di cedere sia Jrue Holiday che Kristaps Porzingis in poche ore. Non solo: il proprietario dei Denver Nuggets nelle scorse ore ha dichiarato in conferenza stampa che a causa del Second Apron “se dovesse capitare un infortunio serio al giocatore sbagliato” la sua squadra dovrebbe considerare la possibilità di cedere Nikola Jokic in futuro.
Ma cos’è il Second Apron?
Si tratta una delle novità più importanti (se non la più importante) introdotte dalla NBA nel nuovo accordo collettivo firmato nel 2023. In pratica, è una soglia salariale molto rigida pensata per mettere un freno alle squadre che spendono tantissimo per costruire roster pieni di stelle, proprio come i Boston Celtics. Di base l’obiettivo di questa soglia è rendere insostenibile mantenere per più di qualche anno una squadra colma di star, garantendo il ricambio al vertice delle gerarchie NBA per una migliore competitività.
In NBA esiste un salary cap, cioè un tetto massimo che ogni squadra dovrebbe rispettare. Tuttavia, esistono anche delle “eccezioni” che permettono alle squadre di andare oltre questo tetto, pagando una Luxury Tax. Fino al 2023, le squadre più ricche potevano sfruttare queste regole per spendere anche molto più del cap, mantenendo roster super competitivi. Per esempio i Golden State Warriors o gli stessi Celtics, squadre molto ricche, avevano quindi maggiori possibilità rispetto agli small market.
Per eliminare almeno parzialmente questa disparità interna alla NBA sono stati introdotti due “Apron”, cioè due soglie ben precise sopra il cap: il First e il Second Apron. Quest’ultima è la soglia più alta e più rigida, comporta infatti penalizzazioni pesanti per quelle squadre che la superano.
Cosa comporta superare il Second Apron?
Una franchigia che supera il Second Apron, attualmente proiettato a 207 milioni di dollari per la prossima stagione:
- Non può firmare giocatori con la formula del sign-and-trade
- Non può usare una delle eccezioni più utili per completare il roster, la cosiddetta Taxpayer Mid-Level Exception
- Non può aggregare più contratti in una trade (cioè sommare gli stipendi di più giocatori per scambiarli con uno solo)
- Non può ricevere in cambio più salario di quanto se ne ceda in una trade
- Non può firmare i giocatori dal mercato dei buyout
E se la squadra resta sopra il Second Apron per più anni (in particolare in almeno 3 degli ultimi 5), la sua scelta del primo turno al Draft viene automaticamente spostata in fondo al primo round. È facile capire che non convenga quasi mai stare sopra il Second Apron, se non per un paio di stagioni al massimo.
Il tutto ovviamente va ad unirsi alla Luxury Tax, che è rimasta all’interno dello schema NBA e può portare alcune franchigie a pagare cifre folli pur di mantenere un roster super competitivo. Per esempio gli Warriors nella stagione 2021-22 pagarono 170 milioni di dollari di Luxury Tax, oltre ai 175 milioni di dollari del monte stipendi (che superavano di circa 63 milioni in salary cap).
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