I Golden State Warriors non hanno proprio digerito l’espulsione di Draymond Green nella gara (persa 104-119) contro i New York Knicks, arrivata in seguito a delle urla dell’ala nei confronti del compagno James Wiseman, interpretate dagli arbitri come proteste veementi.
Lo stesso Wiseman e Marquese Chriss hanno criticato la decisione dei fischietti, i quali però hanno difeso il loro operato nel post-gara.
Al termine dell’incontro, invece, il diretto interessato ci è andato giù pesante: “Sono confuso, è possibile andare a rivedere praticamente qualsiasi situazione ma non un tecnico palesemente sbagliato? Forse – ha detto Green – bisognerebbe fare chiarezza su questo aspetto ed eventualmente modificare la regola. Una cosa del genere non può passare, questa sconfitta può essere molto pesante, specialmente per una squadra giovane come la nostra”.
Stephen Curry, invece, ha analizzato l’accaduto da un altro punto di vista: “Il fatto che mi venga chiesto se il fischio possa essere stato influenzato dal fatto che si trattasse di Draymond, già dimostra che ci sono dei pregiudizi nei suoi confronti, cose che invece non devono incidere sull’operato di un arbitro”.
Steve Kerr, invece, non ha voluto cercare alibi: “Green è uno dei nostri giocatori migliori quindi è ovvio che questa decisioni ci abbia danneggiati ma stavamo giocando male anche prima perciò non voglio parlare dell’arbitraggio, la verità è che siamo una squadra mediocre, con un record di 8-7 e faremmo bene a concentrarci su questo invece di pensare ai fischi“.
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