La NBA, alla ripresa dopo lo stop forzato causa Coronavirus, ha consentito ai giocatori di sostituire i propri cognomi sul retro della maglietta con delle frasi capaci di sensibilizzare al contrato al razzismo. Gli atleti, però, non sono stati totalmente liberi di esprimersi, potendo scegliere solamente fra una lista di termini preparata dalla Lega, declinando poi le parole nella propria lingua madre, all’occorrenza.
Damian Lillard, per diversi giorni in strada a Portland a sostegno del movimento Black Lives Matter, ha indossato la scritta “How many more?” nella prime gare all’interno della bolla di Orlando ma ha rivelato che avrebbe preferito poter scegliere con più libertà. Il play dei Blazers, infatti, ha scritto su Twitter che la sua scelta sarebbe ricaduta sul nome di Oscar Grant, un 22enne di colore che nella notte di Capodanno 2009 fu picchiato e poi ucciso da un colpo di pistola.
That was my first choice. But we ended up picking from a list. https://t.co/q5nSPu1LNt
— Damian Lillard (@Dame_Lillard) August 3, 2020
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