Danilo Gallinari: we have a problem

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“With the 6th pick in the 2008 NBA Draft, the New York Knicks select… Danilo Gallinari, from Italy!”, queste furono le parole con cui l’allora commissioner NBA David Stern diede il benvenuto al prodotto di Sant’Angelo Lodigiano nella Lega di pallacanestro più importante del pianeta, a cui seguirono bordate di fischi da parte dei tifosi Knicks, non contenti della scelta fatta dal GM di quel periodo, ovvero Donnie Walsh.

Gallinari

Danilo, pur giocando solamente 28 partite durante il suo primo anno a causa dei noti problemi alla schiena che l’hanno da sempre tormentato, riuscì a far ricredere gran parte dei tifosi della squadra della Grande Mela, grazie al suo gioco maturo, non consono ad un ragazzino di 20 anni appena sbarcato negli USA. Quando poi, il 22 Febbraio 2011, Gallinari venne scambiato (assieme a Chandler, Felton, Koufos e Mozgov) nella blockbuster trade che portò Carmelo Anthony e Chauncey Billups ai Knicks, il nostro divenne pian piano uno dei giocatori di riferimento della franchigia del Colorado, fino al ruolo di primo violino offensivo che indubbiamente ricopre ora.

Ora l’azzurro si trova di nuovo a far parte della injury list dopo l’infortunio alla caviglia destra, e come ha rivelato Espn, i Nuggets potrebbero risparmiare a Danilo le restanti 22 partite della stagione per permettere ai suoi legamenti di curarsi al meglio. Il talento di Gallinari è indiscutibile ed il processo di maturazione del giocatore è in costante progresso, ma gli infortuni, come dimostra la prossima immagine, stanno limitando non poco la carriera del numero 8:

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Con le 27 partite che probabilmente Gallinari salterà da qui alla fine della stagione, il conto arriva a 233 su 640 (l’immagine è aggiornata a 5 partite fa), ovvero il 36,4% di gare non disputate dall’azzurro causa infortunio; questa percentuale è un’enormità per un giocatore che vuole e merita di stare nell’élite NBA. Le cause possono essere molteplici, tra cui il potenziamento fisico e muscolare nel passaggio da Europa ad NBA, le troppe partite ravvicinate nella regular season, gli impegni in estate con la Nazionale… insomma, we have a problem.

Francesco Manelli

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