Dopo le accuse per essere diventata una lega “soft”, l’NBA si sta prendendo le sue piccole rivincite…
Con i playoffs che incombono, il clima in NBA si sta facendo più caldo, con i giocatori che iniziano a prepararsi psicologicamente alle partite che contano davvero. I primi segnali che l’inverno è finito e i ghiacci si stanno sciogliendo sono arrivati dalla rissa sfiorata tra John Henson e Matt Barnes, entrambi espulsi nel match di settimana scorsa.
Non è un caso che per assistere al secondo episodio di questo genere si debba rimanere a Memphis, che ha creato una second-unit che estremizza il concetto del “grit and grind” tanto caro ai Grizzlies. Questa volta il protagonista è Lance Stephenson, rigenerato dal trasferimento in Tennessee.
Nella partita contro la squadra che lo ha spedito senza troppi rimpianti a Memphis, i Los Angeles Clippers, Born Ready non deve essere stato troppo buono con i propri compagni. La sua Memphis ha vinto a sorpresa (102-113) e Stephenson, che a Los Angeles vedeva il campo con il binocolo, ha segnato 12 punti in 27 minuti. L’ex-Pacers deve essersi lasciato prendere la mano e pare abbia sfoggiato il suo caratteristico trash-talking, tanto da irritare il gigante DeAndre Jordan.
Infatti, mentre il numero 1 dei Grizzlies tirava due liberi, DeAndre ha cercato di rimettere in riga l’ex compagno di squadra:
“You hit a couple of layups and then start talking shit. Shut your ass up” – Le parole di Jordan non lasciano spazio all’immaginazione. L’invito a Stephenson è di farsi un bagno di umiltà, mordersi la lingua e lasciare che a parlare sia il parquet di gioco.
Il consiglio sarà ascoltato dall’eccentrico Lance?
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