Dopo quanto successo a Delonte West in questi giorni e gli ultimi dettagli che sono emersi sulla vicenda, Shams Charania per The Athletic ha condotto una ricerca su quelli che sono stati gli ultimi 5 anni senza basket dell’ex giocatore di Boston, Seattle, Cleveland e Dallas.
Nel suo articolo, Charania racconta di come giocare a basket desse una struttura stabile alla sua vita, qualcosa totalmente perso nel 2015, data della sua ultima apparizione su un parquet, anche se in G-League. Di recente West avrebbe lavorato in un cantiere insieme a suo fratello e attualmente vivrebbe con la madre nel Maryland.
Nonostante il ritiro, alcune figure della NBA sarebbero rimaste in contatto con West in questi anni: Danny Ainge, GM dei Celtics, e Mark Cuban, proprietario dei Mavericks, in particolare. Ainge gli avrebbe addirittura dato un lavoro come scout per Boston ad alcune partite nella zona di Washington e sulla costa orientale degli USA, ma West non avrebbe tenuto fede all’impegno, saltando gli incontri molto spesso. La National Basketball Players Association avrebbe aiutato West nel suo trasferimento da Dallas al Maryland, e inoltre gli avrebbe fatto avere dei soldi in più occasioni, l’ultima proprio questo mese.
Più volte si sarebbe ripetuta la stessa storia: qualcuno prenotava un appuntamento da uno specialista per conto di West per farlo aiutare, e il 36enne poco prima cancellava tale appuntamento. “Deve voler essere aiutato”, ha confessato una persona coinvolta a Charania, mentre un’altra ha raccontato che una squadra non precisata per la quale West ha giocato in NBA avrebbe “provato anche troppe volte da poterle contare” a far ricevere l’aiuto necessario all’ex giocatore.