Dino Meneghin è stato tra i protagonisti delle Final Eight di Coppa Italia 2024 perché l’hanno celebrato attraverso il film a lui dedicato e uscito sulla Rai. Luca Chiabotti di La Repubblica edizione di Milano l’ha intervistato e ha parlato con l’ex bandiera di Varese e Olimpia del basket di oggi:
“È spettacolare, veloce, ma è solo pick androll. Non esistono più i playmaker, il regista va in uno contro uno, scarica o tira da tre. È un ciapa e tira, io preferisco la costruzione di un gioco di squadra”, ha detto Dino Meneghin sull’evoluzione del basket nell’ultimo decennio.
Ha anche parlato della sconfitta dell’Olimpia Milano in finale di Coppa Italia contro Napoli:
“È frustrante. Prestazioni così generano insicurezza, portano a chiedersi cosa non va all’interno di una squadra e tanti dubbi, su un giocatore, tra i giocatori, sui cambi dell’allenatore, sul tipo di gioco. E la rabbia di non riuscire a capire il perché hai fatto una così brutta figura. Oggi, con roster lunghissimi, è più complicato perché, se un giocatore fa due errori, va in panchina, perde fiducia, si arrabbia. Io sapevo che sarei rimasto in campo anche sbagliando, potermi rifare mi dava serenità. In più, gli avversari, soprattutto gli americani, contro l’Armani moltiplicano la loro concentrazione e aggressività, sperando di fare il salto di qualità ed essere ingaggiati da Milano. Bisogna essere sempre preparati ad affrontare delle motivazioni extra”.
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